Giorgia Meloni picchia duro sull'Ue e traccia un solco tra lei e Ursula von der Leyen:«Nessun cambiamento è possibile in Europa senza i conservatori»
La premier italiana interviene in video collegamento alla convention di Vox. Il suo obiettivo dichiarato è spostare a destra il timone dell’Unione
Gli accenti e il tono della voce sono molto più moderati e prudenti, ma i contenuti non si distaccano molto da quelli del celebre e controverso comizio del 2022, quando Giorgia Meloni allarmò tanti a Bruxelles dal palco andaluso di Vox. Allora guidava un partito di opposizione, adesso la leader di Fratelli d’Italia è premier di un Paese fondatore, eppure – osannata da migliaia di patrioti della destra conservatrice e sovranista riuniti a Madrid - picchia duro sull’Unione degli ultimi cinque anni e scava il solco tra lei e Ursula von der Leyen, il cui astro non brilla più come un tempo. Se non è uno strappo definitivo, di certo è una secchiata d’acqua gelida sui rapporti con il Ppe – che rimprovera per aver stretto «accordi innaturali con la sinistra» - e sull’amicizia con la candidata al vertice della Commissione, che Meloni neppure nomina: visto da Madrid, il tandem Giorgia&Ursula che siglava accordi sui migranti ora a Tunisi, ora al Cairo, appare un lontano ricordo.
«Nessun cambiamento – avverte Meloni – in Europa è possibile senza i conservatori». Il suo obiettivo dichiarato è spostare a destra il timone dell’Unione e costruire, a braccetto con il leader di Vox Santiago Abascal, «amico mio», una nuova Europa capace di «recuperare l’orgoglio della sua storia e della sua identità».
Giorgia Meloni descrive un continente «stanco e sottomesso», che vive una fase di «grande incertezza e declino». Accusa la sinistra europea di essere «il principale responsabile di questo declino» e disegna i conservatori come l’unica coalizione in grado di risollevare le sorti dell’Europa. «La legislatura europea 2019-2024 è stata caratterizzata da priorità e strategie errate» attacca.
L’amica Ursula non ne sarà felice, mentre Marine Le Pen può gioire perché la distanza tra lei è la premier italiana si va progressivamente riducendo. «Con Meloni ci sono punti in comune – le tende la mano l’aspirante presidente della Repubblica francese – Ci sono convergenze per la libertà dei popoli che vivono in Europa».
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