Sondaggi politici, FdI torna a crescere. Tra i leader internazionali von der Leyen stacca tutti: è la più apprezzata dagli italiani

Ritorna il segno positivo per Giorgia Meloni in Italia, mentre a livello internazionale brilla Ursula von der Leyen. Sullo sfondo, una richiesta sempre attuale di una politica estera unitaria per l’Unione europea e il timore – prevalente rispetto agli altri – di un proliferare delle guerre nel mondo. La radiografia politica degli italiani fornita dal sondaggio Radar Swg restituisce alcune immagini nitide e una varietà di aspettative per il 2024. A partire dall’auspicio che si arrivi a una fine dei due grandi conflitti in corso, quello in Ucraina e quello in Medio Oriente.

Le intenzioni di voto

Nella verifica settimanale delle preferenze per i partiti, emerge il dato di FdI che sembra aver ritrovato vigore: dopo un primo segnale della scorsa settimana (+0,1%) arriva un rialzo più consistente dello 0,3% che, forte della visibilità garantita dalla kermesse di Atreju, riporta il simbolo della premier al 28,5% dopo un periodo di appannamento. Nella maggioranza, però, quello che guadagna Meloni lo perde Matteo Salvini, con la Lega che si ridimensiona al 9,1%. Stabile al 7,2% Forza Italia.

Nel centrosinistra, perde terreno il Pd, che resta secondo partito complessivo con il 19,4% ma cede due decimi. Netto rialzo, invece per il M5S che guadagna lo 0,4% e arriva al 16,8%.

Leader europei

Nel report di fine anno, Swg indaga anche le preferenze rispetto ai leader internazionali. E in questo contesto domina Ursula von der Leyen: il 19% degli italiani la indica come figura che ha colpito in positivo. Staccati gli altri: Volodymir Zelensky è all’11%, mentre al 9% ci sono Emmanuel Macron, Joe Biden e Vladimir Putin. Quest’ultimo è invece in cima alla graduatoria dei leader che hanno deluso nel corso del 2023: il suo nome è stato indicato da 38 italiani su 100, seguito da Benjamin Netanyahu (23%). Dietro a loro, Biden (20%), von der Leyen (12%), Zelensky (11%), poi Xi Jinping ed Ercep Erdogan (10%).

Le aspettative e i timori

Proprio gli scenari di guerra sono quelli che allarmano maggiormente gli italiani: nel complesso, l’82% è preoccupato dalla possibilità che nei prossimi anni si verifichi una proliferazione dei conflitti, mentre il 74% teme una crisi del commercio mondiale dovuta all'inasprimento delle relazioni tra le grandi potenze. L’attenzione si concentra molto anche sul ruolo dell’Unione europea: il 68% degli italiani teme un indebolimento di Bruxelles nei rapporti internazionali, mentre nel sondaggio sulle preferenze rispetto all’atteggiamento dell’Ue, il 51% chiede una politica estera unitaria e indipendente rispetto alle altre grandi potenze, percentuale che sale al 69% se si considerano solo gli elettori di centrosinistra. Tra i sogni per il 2024, oltre alla fine dei due principali conflitti – quello in Ucraina (50%) e quello in Medio oriente (44%) – trovano posto il calo dell’inflazione e quello della povertà, invocati dal 25% degli italiani.

Il 2023 deludente

Se al nuovo anno dichiarano di guardare con speranza (54%), sia pure minata da incertezza (39%), gli italiani riportano invece un giudizio cupo sul 2023. Il 58% lo definisce un anno negativo ed è un rialzo significativo rispetto al 54% del 2022 e al 53 del 2021 (resta lontano il 74% del 2020, ma quello era l’anno del Covid). A parte un 35% che associa l’anno appena trascorso a un sentimento di speranza, per gli altri prevalgono incertezza (42%), rabbia (28%), tristezza (25%), vulnerabilità e rassegnazione (19%).