Amplifon entra in Uruguay e compra il Gruppo Audical, leader nazionale nel settore hearing care
di Redazione Economia
Per fine anno si è regalata una nuova acquisizione e una nuova “bandierina”, la 26esima, in Uruguay, tanti sono i Paesi al mondo nei quali è ora presente Amplifon. La multinazionale dell’hearing healthcare ha così segnalato, anche nelle parole del ceo Enrico Vita, la conferma di una direzione di marcia consolidata, che prevede un mix di crescita organica e acquisizioni. È una fase positiva per la società, confermata anche dal buon momento sul mercato che ha mostrato apprezzamento per il titolo, ora a cavallo di quota 30 euro, in recupero dai momenti più complessi dei mesi scorsi, in un anno di crescita ma anche sfidante in ragione della debolezza del mercato europeo e dei tassi di cambio meno favorevoli (il gruppo ipotizza per l’esercizio ormai al termine ricavi consolidati per quasi 2,29 miliardi e margini lordi per 550 milioni). Da Montevideo, Amplifon ha annunciato la scorsa settimana un accordo per l’acquisizione del Grupo Audical, numero uno a livello locale con 25 punti vendita, diversi distributori e circa 10 milioni di euro di ricavi l’anno. L’Uruguay, con 3,5 milioni di abitanti, ha spiegato la società, è un mercato dell’hearing care in forte crescita. Potrebbe essere altrimenti in un Paese la cui principale arena di calcio, lo Stadio del Centenario, la casa del Peñarol nella capitale, è nella classifica dei 15 più rumorosi campi al mondo (i primi tre sono in Turchia)?
di Redazione Economia
E però l’Uruguay — se l’ Argentina di Javier Milei non produrrà sconquassi e da Palazzo Salvo si continuerà ad ammirare con tranquillità il gemello Palacio Barolo — è anche un Paese dove stanno crescendo gli investimenti Usa, una repubblica presidenziale considerata tra le più sicure del Continente, che qualcuno si è spinto a battezzare come gli Hamptons del Sudamerica e dove i manager italiani di Amplifon troveranno illustri compatrioti, visto che Arrigo Cipriani, proprietario del celebre Harry’s Bar di Venezia, si prepara a realizzare a Punta del Este “il più grande complesso di lusso” dell’area. Insomma un mercato ricco e con prospettive, «una nuova tappa del nostro percorso di internazionalizzazione e di crescita nelle Americhe, un’area che sarà centrale nello sviluppo futuro di Amplifon», ha spiegato Vita. E chissà, forse, come ricorda Valentina Fornari, docente di marketing alla Bocconi, in un recente volume dedicato al gruppo («L’emozione del suono», Egea Editore), c’entra qualcosa anche la vicenda personale del fondatore (nel 1950) Charles Holland che parlava lo spagnolo da madrelingua. Del resto, le radici sono importanti e, come noto, la famiglia del fondatore oggi rappresentata dalla figlia, la presidente Susan Carol Holland, è da sempre l’azionista di maggioranza della società e custode dei suoi valori.
di Valentina Iorio
Nella regione latinoamericana il gruppo è presente in sei stati (Argentina, Cile, Colombia, Ecuador, Messico e Panama), eredità dell’acquisizione nel 2018 di Gaes, la più grande operazione di M&A condotta da Vita, arrivato nel gruppo nel 2015, seguita per dimensioni dall’acquisizione di Bay Audio in Australia nel ‘21. Anche per la puntata uruguaiana, l’amministratore delegato non a caso ha ricordato che «le acquisizioni fanno parte da sempre del nostro Dna. I mercati ai quali guardiamo ora prioritariamente sono soprattutto gli Stati Uniti, la Cina , la Germania e la Francia». Con Vita, Amplifon ha investito circa 2 miliardi di euro in acquisizioni. Le Americhe hanno generato complessivamente ricavi annui di gruppo per circa 400 milioni di euro nel 2022 (circa il 20% del totale) tramite oltre 1.800 punti vendita. E nei primi nove mesi di quest’anno Amplifon ha registrato nell’area un aumento dei ricavi del 14,2 per cento. Mentre solo nei primi nove mesi del 2023, Amplifon ha acquisito 220 nuovi negozi tra Nord America, Europa e Cina, investendo più di 80 milioni, oltre cento a fine anno, rispettando il ritmo di marcia medio degli ultimi esercizi.
Da Veronesi a Branca, le dinastie che investono nell’industria (altrui)
Prada, Moncler, Armani e le altre: le 23 aziende italiane nella top 100 del lusso
Barilla vola nello spazio: la pasta entra nel menù degli astronauti
Sorelle Nonino, i piani: «Dopo Cuba andremo in Messico, così la nostra grappa cresce con i cocktail»
Muzinich: «L’Italia imprenditoriale è un buon posto dove investire»
Rana: il nostro piano da 300 milioni per accelerare la crescita, più della metà investiti in Italia
Technogym, la saudita Nif acquista il 6% del capitale per 111 milioni di euro
Salini: «Webuild realizzerà tutte le opere in tempo, pronti ad assumere 10 mila persone in tre anni»
Exor, Elkann: «La cessione della Juventus non ci interessa, mai discusso con altri investitori»
Poi, nel futuro prossimo, come ha dichiarato a fine ottobre il ceo agli analisti di mercato, i margini nel ‘24 dovrebbero migliorare con la normalizzazione attesa del mercato europeo e Amplifon, tra un’acquisizione e l’altra, potrà consolidare obiettivi e mercati. Per il futuro remoto, ci sono mercati immensi davanti. In queste settimane il volto della multinazionale è la mimica accattivante di Claudio Bisio che nello spot realizzato da Leo Burnett in onda da fine estate sostiene una campagna di prevenzione. Per grandi e piccini. L’Oms stima infatti in 1,1 miliardi i giovani sotto i 35 anni a rischio di ipoacusia precoce a causa di una esposizione eccessiva ai rumori. I soggetti tra i 22 e i 54 anni ai quali sono stati applicati dispositivi acustici in America è aumentato tra il ‘17 e il ‘21 del 14% rispetto a quello degli utenti di tutte le altre età. E se ancora resiste lo stigma per l’apparecchio acustico (un tempo riguardava anche gli occhiali, «quattrocchi» è un appellativo ben noto ai boomer), come osserva ancora Fornari, la diffusione di massa degli AirPods potrebbe essere la base per un nuovo approccio, anche dell’industria alto di gamma del settore alla questione. Perché quello che fa male (talvolta) ti fa bene.
Iscriviti alle newsletter di L'Economia
Whatever it Takes di Federico Fubini
Le sfide per l’economia e i mercati in un mondo instabile
Europe Matters di Francesca Basso e Viviana Mazza
L’Europa, gli Stati Uniti e l’Italia che contano, con le innovazioni e le decisioni importanti, ma anche le piccole storie di rilievo
One More Thing di Massimo Sideri
Dal mondo della scienza e dell’innovazione tecnologica le notizie che ci cambiano la vita (più di quanto crediamo)
E non dimenticare le newsletter
L'Economia Opinioni e L'Economia Ore 18
Corriere della Sera è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati.
18 dic 2023
© RIPRODUZIONE RISERVATA
di Laura Magna
di Carlo Cinelli
di Redazione Economia
di Redazione Economia
di Daniele Manca e Roberto Viola