Barilla, a Parma il nuovo centro per la ricerca: 16 milioni di investimento nel cibo del futuro
di Massimiliano Jattoni Dall’Asén
Se un giorno l’umanità vivrà nello spazio, potrà ancora cuocere la pasta? E, se sì, lassù tra le stelle che sapore avrà il nostro piatto nazionale? A gennaio 2024 la missione Ax-3 porterà in orbita 4 astronauti (il comandante statunitense Michael López-Alegría, il pilota italiano Walter Villadei, il turco Alper Gezeravci e lo svedese Marcus Wandt). Con loro nella capsula spaziale ci saranno anche… 3 chilogrammi di fusilli Barilla. L’iniziativa, nata dalla collaborazione tra Barilla, Aeronautica Militare, Axiom Space e Ministero dell’Agricoltura per sostenere la candidatura Unesco della cucina italiana a Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità, sarà l’occasione per testare e scoprire cosa significhi preparare e mangiare un piatto di pasta in assenza (o quasi) di gravità.
Per due settimane, nella Stazione Spaziale Internazionale i 4 membri dell’equipaggio potranno preparare e consumare cibo più o meno come facciamo sulla terra. Anche se, in un ambiente così diverso, il gesto più scontato della nostra quotidianità si trasforma in una sfida tecnologica. Bollire la pasta in microgravità, infatti, non è possibile. La preparazione del cibo degli astronauti comporta, senza eccezioni, il riscaldamento di prodotti già pronti o la loro reidratazione con i dispositivi presenti sulla stazione spaziale. Anche i fusilli dovranno adattarsi a queste necessità.
«Essere parte di questa missione spaziale ci riempie d’orgoglio e ci permette di esplorare una nuova frontiera dell’alimentazione dando agli astronauti la sensazione di sentirsi un po’ a casa», è il commento di Paolo Barilla, vicepresidente del Gruppo Barilla. Per questo, il team Ricerca e Sviluppo della multinazionale con sede a Parma ha lavorato per garantire che la ricetta nella sua semplicità (pasta, olio extravergine di oliva e sale marino) sia anche nello spazio quell’esperienza di gusto tutto italiano a cui siamo abituati. Ma gli astronauti dovranno anche testarla con una serie di esperimenti sensoriali, con l’obiettivo di perfezionare i bisogni alimentari degli astronauti in assenza di gravità.
di Massimiliano Jattoni Dall’Asén
Ma si riuscirà davvero a garantire la tenuta al dente fin da prima del countdown? «Il processo è stato messo a punto con cura per garantire che la pasta rimanga consistente e opponga quella piacevole resistenza al morso, che in tutto il mondo rappresenta l’apice dell’esperienza di un buon piatto di pasta italiano», spiega Cristina Gallina, global discovery center director Barilla. «Il prodotto è stato trattato unicamente con il calore, in modo che possa essere sicuro anche conservandolo a lungo a temperatura ambiente, senza l’aggiunta di conservanti o additivi. La nostra pasta condita con olio extravergine e sale marino è il prodotto più vicino alla tradizione italiana che oggi possiamo portare nello spazio», assicura Gallina.
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13 dic 2023
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