La ministra Calderone: «Professioni, ora la riforma. Sono un motore di crescita»

La ministra Calderone: «Professioni, ora la riforma. Sono un motore di crescita» La ministra Calderone: «Professioni, ora la riforma. Sono un motore di crescita»

«È tempo di fare una riflessione esaustiva sulla riforma delle professioni del 2012 e pensare a una revisione». Ad annunciarlo è la ministra del Lavoro e delle Politiche sociali Marina Calderone, intervistata dal direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana, in occasione del Legal Talk di Rcs Academy e Corriere della Sera, organizzato in collaborazione con Deloitte Legal, TeamSystem, Baker Mc Kenzie, Legance, Linklaters, MpO e Milano Notai. «È venuto il momento di chiedersi se quelle norme che abbiamo oggi per regolare l’esercizio delle singole professioni, che sono un motore di crescita, siano adeguate», ha sottolineato Calderone, evidenziando che lo scenario che abbiamo di fronte «è fortemente condizionato dall’utilizzo dell’intelligenza artificiale e le professioni sono chiamate a tenere conto di tutte le sollecitazioni del mercato».

Digitalizzazione

Di digitalizzazione e opportunità legate alle nuove tecnologie hanno parlato Cristiano Zanetti, general manager BU Market Specific TeamSystem, e Carlo Gagliardi, managing partner Deloitte Legal. «Noi avvocati dobbiamo trovare il nostro posto nel ciclo di creazione del valore economico del Paese. Dobbiamo chiederci in che modo l’AI e le nuove tecnologie possano aiutarci in questo», ha sottolineato Gagliardi. Dell’impatto dell’AI sull’organizzazione del lavoro hanno discusso, invece, Andrea Arosio, managing partner Linklaters, Marilù Capparelli, general counsel Google, Enrica Dogali, general counsel Angelini Industries, Francesca Gaudino, head of Ip, Technology & Data protection practice Baker McKenzie e Oreste Pollicino, professore ordinario di Diritto Costituzionale dell’Università Bocconi.

Formazione e selezione dei talenti

Marta Cartabia, professoressa ordinaria di Diritto Costituzionale, si è soffermata sull’importanza della formazione e in particolare sullo scollamento tra il percorso di studi e la realtà della professione legale: «Bisognerebbe compattare un po’ la formazione teorica e lasciare più spazio alla formazione pratica, come già stanno tentando di fare in altri Paesi», suggerisce l’ex ministra della Giustizia. Giuseppe Catalano, presidente dell’Associazione giuristi d’impresa (Aigi), Antonino La Lumia, presidente ordine degli avvocati di Milano, e Filippo Modulo, managing partner Chiomenti, con i loro interventi hanno fotografato la situazione che vivono quotidianamente gli studi legali.

Le strategie di crescita

Charles Adams, global managing partner Clifford Chance, Niccolò Calabresi, cluster leader of Italy, Spain, and Portugal Heidrick & Struggles e Stefano Simontacchi, presidente BonelliErede hanno evidenziato quanto la selezione e la gestione del talento siano un fattore cruciale per gli studi legali. In futuro, per garantire la crescita della professione, aggregazioni e operazioni di M&A saranno sempre più strategiche secondo Filippo Troisi, senior partner Legance, e Corrado Mandirola, founder e ad MpO.

La sfida della sostenibilità

Un’altra partita decisiva è quella della sostenibilità. Tema su cui si sono confrontati Monica De Paoli, founder & partner Milano Notai, Mattia Ciprian, ceo di Modefinance e Barbara Pontecorvo, partner Deloitte Legal. «La sostenibilità – ha sottolineato Pontecorvo - non deve essere vista come un dovere per essere più presentabili ma come fattore di crescita».

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