Escalation della sfida militare combattuta a distanza con missili e droni: questo il senso degli ultimi giorni di combattimenti tra Russia e Ucraina. �Chi non si adatta all’evoluzione della tecnologia bellica � perduto. Stiamo conducendo una guerra con tattiche e utilizzo delle armi che sono molto diversi da quelli di due anni fa. Non bastano pi� i vecchi droni commerciali modificati artigianalmente per lanciare granate, servono quelli militari con i sistemi anti-jamming aggiornati, pi� leggeri, robusti e con pi� autonomia di volo�, raccontano i soldati ucraini che incontriamo sulla nuova linea del fronte nel Donbass e specificamente nel settore della cittadina di Avdiivka catturata dai russi a met� febbraio. Ieri il rombo dei cannoni si � un poco affievolito da queste parti. Ma nessuno si fa illusioni: � solo una breve parentesi, le fanterie russe stanno riorganizzando i prossimi attacchi nell’Est del Paese, gli ucraini ne approfittano per scavare trincee e portare rinforzi. Intanto, si attende entro due o tre settimane l’arrivo di circa un milione di colpi d’artiglieria da 155 mm, che il governo ceco sta comprando sul libero mercato con il sostegno di alcuni partner europei e non solo. Per contro, prevale la sfida dall’aria sulle lunghe distanze. Per il quarto giorno consecutivo le bombe russe si sono concentrate contro il sistema energetico avversario. Dopo i missili su Kiev venerd� e i gravissimi attacchi a tappeto di sabato, che hanno messo fuori uso pi� del cinquanta per cento della rete elettrica ucraina, ieri altre tre regioni sono state ridotte quasi al blackout. La Dtek, che � la pi� grande compagnia energetica privata, conferma di avere perso oltre il 50% della sua capacit� produttiva .
Ancora raid russi su Kiev, violato il cielo della Polonia. Ma l’Ucraina picchia duro sul Mar Nero
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Escalation militare tra Russia e Ucraina, sempre a distanza con missili e droni. A Kiev non bastano pi� i �vecchi� droni modificati. Blackout nella capitale e a Kharkiv, rete elettrica ko in mezza Ucraina

Kharkiv, la seconda citt� del Paese, resta semiparalizzata: solo il 40% delle abitazioni � tornato ad avere la luce e il 60% il riscaldamento. La municipalit� impone il razionamento a 200.000 utenti per cercare di alimentare le fabbriche, gli ospedali e gli altri luoghi di interesse pubblico. Forti dell’esperienza maturata sotto i terribili bombardamenti russi dell’inverno 2022-23, al ministero dell’Energia stanno correndo ai ripari: bloccato ogni export, l’import di corrente elettrica dai partner europei cresce dai 2.148 megawattora dell’autunno ai quasi 15.000 di ieri. I russi si sono accaniti anche contro il gas. La compagnia pubblica Neftogaz rivela che � stato centrato un importante serbatoio sotterraneo.
Ma � finito il tempo della passivit� ucraina sotto la pioggia di attacchi su tutto il Paese. Ieri i comandi di Kiev sono tornati a prendere di mira la flotta del Mar Nero. E hanno colpito duro. Secondo i loro portavoce, sarebbero state affondate la Yamal e la Azov, due navi lunghe oltre 110 metri costruite per assistere le operazioni di sbarco, mentre erano ormeggiate nel porto militare di Sebastopoli in Crimea. E sembra che siano state distrutte anche alcune strutture logistiche nella base della marina russa. Pare che per una volta non siano stati usati i nuovi droni Magura V5 costruiti dalle aziende locali nella zona di Odessa, bens� gli ucraini abbiano sparato con missili, che potrebbero essere gli Storm Shadow britannici o i Scalp-EGs di fabbricazione francese. Il dato pi� importante resta comunque che la flotta fiore all’occhiello delle forze militari di Putin � diventata l’ombra di s� stessa. Pare abbia perso quasi il 40 per cento delle sue unit�, tra cui la Moskva gi� il 14 aprile 2022, che era l’ammiraglia. Due anni fa Putin s’illudeva di avere il totale controllo del Mar Nero e dei porti nemici, ma ormai � uno specchio d’acqua conteso dove gli ucraini, che peraltro non posseggono una flotta, riescono unilateralmente ad imporre i loro corridoi per l’export agricolo via nave grazie a missili e droni. I droni ucraini sono anche tornati a colpire la zona di Belgorod, i russi sostengono di averne abbattuti 22.
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24 marzo 2024 (modifica il 24 marzo 2024 | 22:27)
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