Italia, Nazionale da rifare (in fretta): Spalletti cerca nuove soluzioni

diAlessandro Bocci

Mentre la Spagna festeggia la vittoria nell'Europeo, tra 53 giorni l'Italia torna già in campo a Parigi contro la Francia, in Nations League. Spalletti sta cercando nuove soluzioni per gli azzurri e non potrà più sbagliare

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Nicolò Zaniolo, Sandro Tonali e Samuele Ricci (LaPresse, Afp, Lapresse)

Ora che l’Europeo è finito concentriamoci sul mercato, sul campionato che parte tra un mese e sulla Nazionale che tra 53 giorni farà visita a Mbappé.

Abbiamo negli occhi il luccicante cammino della Spagna campione, guidata dai giovani fenomeni e il paragone con il niente dell’Italia contro la Svizzera, una delle partite più brutte della nostra storia, ci tormenta e ci rende inquieti. 

Al di là delle parole, tante e molte inutili, ripartire sarà difficile. Un conto è individuare i problemi, un altro risolverli. Luciano Spalletti, passato in fretta da salvatore della patria a allenatore in bilico, adesso vive nella scomoda posizione di essere legato ai risultati. Il futuro è nelle sue mani. All’Europeo ha sbagliato quasi tutto, ma non possiamo dimenticarci che è lo stesso che l’anno prima ha riportato lo scudetto a Napoli dopo 33 anni di attesa. 

Il c.t. ha molte competenze e speriamo che il disastro in Germania sia servito. Il colpo è stato durissimo. Dopo la figuraccia, Spalletti si è isolato dal mondo, rincuorato dall’affetto della sua famiglia. Non è mai transitato dalla Figc e neppure gli amici fidati per molti giorni sono riusciti a mettersi in contatto con lui.

Sedimentare e ripartire. Non c’è altra via. Spalletti sta analizzando i motivi della Caporetto azzurra. La preparazione fisica, la confusione tattica, i continui cambiamenti, le scelte magari sbagliate. Si punterà ancora sul gioco perché, come ha già detto l’allenatore, non si può fare diversamente e su una squadra più giovane. Ma anche qui va trovato un equilibrio. La Nations League, a partite dalla trasferta pericolosa a Saint Denis contro la Francia il 6 settembre, non può essere solo preparatoria alle qualificazioni Mondiali il cui sorteggio sarà a dicembre e le prime partite a marzo, a giugno o magari tra un anno (dipenderà dal nostro cammino proprio in Nations). 

Quindi esagerare con la gioventù può rivelarsi un boomerang. Senza contare che i risultati da qui in avanti saranno lo spartiacque che deciderà il destino del tecnico. A novembre la Figc si doterà di un presidente, lo stesso Gravina o uno nuovo, con pieni poteri e nello stesso mese si concluderà il girone di 6 partite della Nations League. Il momento giusto per fare un bilancio.

La sensazione è che Spalletti alle prossime convocazioni, venerdì 30 agosto, cambierà andando in profondità. Il feeling con la squadra non è scattato e non saremmo sorpresi se nell’elenco degli azzurri per le due trasferte di settembre, con la Francia e il 9 settembre a Budapest con Israele, ci fossero bocciature eccellenti. Vedremo dove condurranno le riflessioni di Spalletti.

Certo, Yamal non ce l’abbiamo. E Pafundi, il nostro talentino, l’ultima scommessa di Mancini, non è pronto. Aspettiamo Tonali, speriamo che Gasperini rilanci Zaniolo e che la Fiorentina aiuti Kean a ritrovarsi. Non è tanto, ma è qualcosa. 

Dietro speriamo in un altro salto di qualità di Calafiori e nella conferma di Buongiorno, in mezzo al campo ci auguriamo che Fagioli trovi spazio alla Juve che ha già comprato due centrocampisti stranieri e ne cerca un terzo (Koopmeiners) e che Ricci si prenda il Torino. Tornerà Udogie, che è una certezza e bisognerà vedere quanto giocheranno Kayode e Ndour, campioni europei Under 19 con Bollini. 

Anche Okoli, Fabbian, Lucca e Baldanzi sono nel mirino. Da verificare gli «inglesi» Casadei e Koleosho. Potrebbe essere ripescato Locatelli. I cosiddetti big si devono svegliare: Barella e Chiesa, deludenti in Germania, dove solo Donnarumma è stato all’altezza. L’Italia si è persa, urge ritrovarla. In fretta.

16 luglio 2024

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