Auto, il governo corteggia Tesla come «secondo produttore in Italia» (dopo il no a Musk in Germania)

Il fondatore di Tesla, Elon Musk

Il fondatore di Tesla Elon Musk

Per l'aumento della produzione di veicoli in Italia «abbiamo avviato interlocuzioni con produzioni di vari Paesi, non soltanto orientali ma anche occidentali». Parole e pensieri del ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, in audizione alla commissione Attività produttive della Camera. Dichiarazioni che rilanciano l’ipotesi di un investimento estero in Italia di un secondo produttore dell’auto dopo le difficoltà sui volumi che sta avendo ormai da diversi anni Stellantis, tema che preoccupa molto il governo per le ricadute sociali ed occupazionali. 

Il referendum in Germania

Il ministro ricorda che in una città della Germania «hanno appena respinto un piano di espansione massiccia dell'impianto di assemblaggio europeo di Tesla e questo comporterà certamente una decisione del gruppo». Fonti rilevano di un contatto telefonico tra lo stesso ministro Urso ed Elon Musk, il fondatore di Tesla, per sondare la fattibilità di un investimento della casa Usa icona dell’elettrico. «Stiamo avendo riscontri molto positivi ma si tratta di un processo che richiede prudenza», aggiunge il ministro tentando di evitare fughe di notizie per una filiera che con la componentistica riguarda oltre 300 mila addetti in Italia. 

La politica di attrazione

Con Tesla «dialoghiamo da mesi», sottolinea Urso. «L'Italia è partita in ritardo in questa politica di attrazione di investimenti esteri, abbiamo una sola casa automobilistica» ma «in poco tempo siamo stati in grado di invertire la tendenza e far guardare al governo con rinnovato
interesse», aggiunge Urso. I produttori esteri interessati ad approcciare l'Europa, rimarca Urso, sono «case automobilistiche che al momento non
producono in Europa ma che guardano con interesse al nostro mercato consapevoli anche, come indicava lo stesso presidente Draghi che dovremo necessariamente tutelare il mercato interno dalla concorrenza con misure commerciali come stanno facendo gli Stati Uniti e con misure industriali».

La bocciatura tedesca

Da Grüenheide, città tedesca distante 35 chilometri da Berlino,  d’altronde è arrivato un secco «nein» al progetto di Elon Musk di ampliare lo stabilimento di Tesla, l'unico per ora in Europa. Il referendum ha visto prevalere il dissenso di quasi il 70% dei cittadini. La bocciatura riguarda la tutela del territorio. I lavori di estensione dello stabilimento che produce auto elettriche, batterie e componenti, richiede l'abbattimento di 100 ettari di foresta per far spazio a una stazione ferroviaria, magazzini vari e altre strutture, compreso un asilo nido.

Elon Musk sembra anche intenzionato a risolvere il problema del digital divide in Italia. Il miliardario sudafricano si è proposto al governo come nuovo player dei satelliti di Starlink, capaci di portare la connessione anche nelle zone dove è più difficile far arrivare la fibra. Con un ulteriore vantaggio: una velocità in download di almeno 500 mega (sui 150 in upload) ma pronta a raggiungere il gigabit entro un mese. Al riguardo c’è stato poco tempo fa un incontro nella sede della presidenza del Consiglio, tra il sottosegretario di Stato con delega all’Innovazione Alessio Butti, lo stesso Urso e Tim Hughes, senior vice president e global business and government affairs di SpaceX, la società aerospaziale di Musk. I satelliti di Starlink si erano già dimostrati risolutivi dopo l’alluvione in Emilia-Romagna, quando Unipol chiese aiuto a Musk, restituendo la connessione in poche ore a ospedali, vigili del fuoco, carabinieri.

I rapporti con Meloni

D’altronde i rapporti di Musk col governo Meloni sono molto buoni, tanto che ha presenziato anche alla Convention annuale di Fratelli d’Italia di dicembre scorso ad Atreju. Il visionario imprenditore, conosciuto anche per i suoi eccessi e il suo carattere ingombrante, è stato ricevuto a Palazzo Chigi dalla stessa premier l’estate scorsa a suggellare un legame costruito da quando la premier guida il Paese. Musk, ricordano le cronache, è salito sul palco di Atreju con uno dei suoi 11 figli in braccio. «La demografia è importante. L’immigrazione» non può risolvere il calo della «demografia» dei Paesi industrializzati, segnalò ai presenti.

Iscriviti alle newsletter di L'Economia

Whatever it Takes di Federico Fubini
Le sfide per l’economia e i mercati in un mondo instabile

Europe Matters di Francesca Basso e Viviana Mazza
L’Europa, gli Stati Uniti e l’Italia che contano, con le innovazioni e le decisioni importanti, ma anche le piccole storie di rilievo

One More Thing di Massimo Sideri
Dal mondo della scienza e dell’innovazione tecnologica le notizie che ci cambiano la vita (più di quanto crediamo)

E non dimenticare le newsletter
L'Economia Opinioni e L'Economia Ore 18

28 febbraio 2024 ( modifica il 28 febbraio 2024 | 16:40)

- Leggi e commenta