Quali sono i piani di Putin? Il rimpasto, la visita a Xi Jinping (per parlare di Ucraina), i candidati alla successione e le nuove armi
Putin a Pechino con Shoigu e il suo nuovo ministro della Difesa. Intanto rimescola le carte ai vertici del potere, promuovendo alcuni 50enni (tra cui potrebbero esserci dei suoi potenziali successori). E annuncia nuovi sistemi d’arma con cui tenere a bada l’Occidente
A una settimana dal suo quinto insediamento alla presidenza russa, Putin parte per la Cina, dove arriverà domani per parlare soprattutto di Ucraina con Xi Jinping. Intanto in patria lo zar continua a rimescolare le carte ai vertici del potere, con una vittima eccellente: quella dell’amico e fedelissimo Nikolaj Patrushev, ex Kgb di Leningrado, che assume il ruolo di semplice assistente dopo aver lasciato la poltrona di segretario del Consiglio di Sicurezza. Promossi, invece, diversi esponenti della generazione più giovane degli uomini che circondano il capo dello Stato. Uno è il figlio dello stesso Patrushev, un altro è il rampollo di Yurij Kovalchuk, anche lui legatissimo a Putin, e poi ancora tre cinquantenni. E questi, si dice, potrebbero anche essere i principali candidati alla successione, questione che non si porrà in concreto che tra sei o dodici anni.
E al ministero della Difesa, dove è arrivato Andrej Belousov con la promessa di rendere tutto più efficiente e di tentare anche di salvaguardare la vita dei soldati al fronte (è la prima volta che qualcuno ne parla ufficialmente), continuano gli arresti e le dimissioni. Ieri è stata data notizia dell’incursione di agenti nella villa del generale Yurij Kuznetsov, capo del personale: hanno trovato monete d’oro e l’equivalente di un milione di euro in contanti.
Dopo l’arresto il mese scorso di uno dei viceministri, Timur Ivanov, altri tre vice che avevano a che fare con la gestione dei fondi si sono dimessi. Due giorni fa, poi, nel mezzo dell’operazione di pulizia generale, il responsabile Sergej Shoigu, anche lui vicinissimo a Vladimir Vladimirovich, è stato spostato al ruolo di segretario del Consiglio di Sicurezza.
Patrushev rimane al Cremlino e quindi vicino a Putin, ma è stato senza dubbio fortemente ridimensionato. Tra i suoi incarichi, per ora, è emerso quello di vigilare sul settore delle costruzioni navali, non certo fondamentale. Anche se il portavoce di Putin l’ha definito «importantissimo» per sostenere che non si tratta di una defenestrazione.
Ultimamente l’ex Kgb si era forse reso eccessivamente indipendente e per questo sarebbe stato riportato sotto il controllo diretto del presidente. Potrebbero aver contribuito a determinare il suo destino anche alcune uscite particolarmente originali. Come quando ha sostenuto che gli Usa starebbero cercando di impadronirsi del territorio russo per far fronte al prossimo «probabile» disastro provocato dall’«eruzione del mega-vulcano di Yellowstone». O quando si è detto certo che Isis e Al Qaeda «sono state create da Washington».
Sale invece la classe dei cinquantenni. Oltre ai figli «eccellenti», lo spostamento più interessante è quello del governatore di Tula Aleksej Dyumin, a lungo guardia del corpo personale di Putin. Ora torna al Cremlino col ruolo di assistente e il compito di supervisionare il settore militare industriale, il più rilevante oggi. A occuparsi di economia ci saranno anche Maksim Oreshkin, promosso vicecapo dello staff e, al governo e non al Cremlino, Denis Manturov e Aleksandr Novak, entrambi vicepremier. Il giovane Patrushev, promosso vicepremier, continuerà a occuparsi di agricoltura dopo aver lasciato il posto di ministro, mentre il figlio di Kovalchuk è andato al vertice della Corte dei conti.
In questa fase del conflitto con l’Ucraina, la gestione dei flussi economici e dell’integrazione tra l’apparato militare e quello produttivo è diventata importantissima. Come rilevanti sono anche i nuovi sistemi d’arma con i quali Putin conta di tenere a bada l’Occidente. Ieri è stata annunciata l’entrata in servizio sui sommergibili del missile intercontinentale Bulava, con una portata di 8.300 chilometri. Il Bulava può sganciare fino a 10 testate nucleari in grado di dirigersi su altrettanti obiettivi.