Guerra in Ucraina, Putin cambia il ministro della Difesa: via Shoigu. E Patrushev perde l'incarico
Putin vara il rimpasto: Shoigu guiderà il Consiglio di sicurezza nazionale, alla Difesa andrà un economista. E Patrushev perde l'incarico: colpa del figlio che ha fatto ombra al capo?
Nel mezzo della più importante offensiva russa dall’inizio dell’«operazione speciale», Putin rimescola le carte spostando da un posto all’altro alcuni degli uomini più importanti del suo entourage. A cominciare da Sergej Shoigu, il ministro della Difesa che è nel governo fin dall’epoca di Eltsin e che lascia il dicastero per andare al Consiglio di sicurezza. Al suo posto un esperto di economia e di razionalizzazione della spesa pubblica, Andrei Belousov, che dovrà attuare un profondo repulisti in uno dei più corrotti centri di potere russi. Il bubbone
Belousov era vicepremier e ora avrà in mano quello che è diventato il massimo centro di spesa e di propulsione dell’economia del Paese. Secondo i calcoli più recenti, lo sforzo bellico incide per il 6,7 per cento del prodotto interno, «quasi al livello degli anni Ottanta», ha spiegato il portavoce di Putin, Dmitry Peskov. Proprio in quel periodo, all’apice della Guerra fredda, le uscite militari assorbivano il 7,4 per cento di tutto quello che si produceva nell’Unione Sovietica.
Che il problema della Difesa fosse oramai un bubbone, lo si è visto con l’arresto avvenuto recentemente di Timur Ivanov, uno dei viceministri che aveva il compito di controllare i progetti di costruzione militare. «La corruzione talvolta oltrepassa qualsiasi limite ragionevole», ha commentato l’analista Sergej Markov, molto vicino ai circoli del Cremlino. Secondo il portavoce di Putin, il capo di stato maggiore Gerasimov «rimarrà al suo posto». L’incognita
Shoigu passa al ruolo di segretario del Consiglio di sicurezza, una specie di versione moderna del vecchio Politburò, del quale fanno parte i fedelissimi dello zar. Lascia quindi la sua poltrona Nikolaj Patrushev, cresciuto nel Kgb come Putin, che forse aveva assunto troppo potere e aveva conquistato una eccessiva autonomia. Tanto che aveva iniziato a girare da tempo la voce che suo figlio era stato già individuato come candidato alla successione al presidente. Voce che, forse, ha infastidito il numero uno.
Per ora non è stato chiarito quale sarà l’«importante incarico» che Patrushev verrà chiamato a ricoprire. Potrebbe essere quello di vicepresidente dello stesso Consiglio (compito attualmente occupato da Dmitry Medvedev, ex premier ed ex presidente) oppure di capo dell’amministrazione del Cremlino. Questo è un incarico oggi ricoperto da un burocrate che non ha mai avuto ruoli di primo piano, Anton Vajno. In quella posizione Patrushev sarebbe più vicino a Putin e sotto il suo diretto controllo. Lo spettro di Prigozhin
Di una rimozione di Shoigu della Difesa si era parlato più volte, anche in occasione del violentissimo scontro che lo aveva contrapposto, assieme a Gerasimov, al capo dei mercenari Wagner Evgenij Prigozhin. In varie occasioni, anche dopo il tentato colpo di Stato di Prigozhin, Shoigu era scomparso per giorni dalla circolazione. Ma tutto lascia pensare che quella avvenuta ieri non sia una rimozione ma una promozione. Tra l’altro, l’ex ministro andrà anche a guidare, direttamente sotto Putin, il Servizio federale per la cooperazione tecnico-militare, un organismo al quale è stata data autonomia e che avrà un compito di supervisione generale.
In ogni caso, il nuovo rimescolamento tende a dimostrare una regola basilare nel sistema di potere a Mosca: nessuno è insostituibile, tutti possono essere rimossi. Tranne Vladimir Vladimirovich.