Crosetto sull’Ucraina: “Come direbbe Boskov crederò nella tregua quando non cadranno le bombe”

ROMA – Il ministro della difesa Guido Crosetto affronta la guerra in Ucraina con parole dure: "I messaggi che sono arrivati dalla Russia in questi due anni sono stati spesso contraddittori, quindi fin quando se non sento Putin dire che vuole una tregua o vuole cessare il fuoco non ci credo". Lo ha detto ai giornalisti a margine del saluto al contingente italiano a Camp Adazi, in Lettonia, in relazione alla possibilità di un cessate il fuoco ipotizzata dal presidente russo. "Poi, più che annunciarlo, io vorrei 24 ore prima, poi 48, poi 72 ore senza che i missili cadano sulla testa dei civili e dei militari ucraini o che smettano di sparare pallottole. Come direbbe Boskov - ha aggiunto citando l'allenatore calcistico serbo - 'credo nella tregua quando non cadranno le bombe'".

Crosetto, insieme all'omologo lettone Andris Spruds, ha reso omaggio ai caduti delle forze armate lettoni, con la tradizionale deposizione della Candela, all'interno della base di Camp Adaz, a circa 30 km da Riga e a 200 km dal confine russo. L'esponente di governo ha passato in rassegna le truppe che hanno reso gli onori al ministro. All'interno della base lettone di Camp Adazi, a comando canadese, sono presenti circa 4.000 militari, 2.500 dei quali provenienti da 11 Paesi. Gli italiani sono circa 300. Nove le donne. Per la maggior parte si tratta di appartenenti alla Brigata Bersaglieri Garibaldi. I restanti 1.500 militari sono lettoni. Il contingente italiano Baltic Task Group è impegnato nell'operazione Baltic Guardian, nell'ambito della missione Nato Enhanced Forward Presence, creata dell'Alleanza Atlantica in seguito all'invasione della Crimea da parte della Russia.

Sul Mar Rosso

Sulla critica situazione che riguarda il Mar Rosso ha aggiunto che non possiamo permetterci una nuova crisi economica: “Io ho lanciato l'allarme ed espresso le mie preoccupazioni già due settimane fa, e purtroppo si stanno rivelando esatte perché le navi non passano più in quel mare, quindi aumentano i costi perché devono fare il giro dell'Africa, aumentano i costi delle assicurazioni e poi tutto arriva, purtroppo, sulle tavole di ognuno di noi, nella borsa della spesa, nel conto energetico".