Antitrust, istruttoria su Instagram e sull’influencer Asia Valente: pubblicità ingannevole

Antitrust, istruttoria su Instagram e sull'influencer Asia Valente: pubblicità ingannevole Antitrust, istruttoria su Instagram e sull’influencer Asia Valente: pubblicità ingannevole

L’Antitrust apre un’istruttoria nei confronti di Meta-Instagram e dell’influencer Asia Valente, da 2,1 milioni di follower. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato un procedimento istruttorio per via dei contenuti pubblicitari ingannevoli all’interno dei post della creator. In una nota si legge che Meta avrebbe omesso di adottare misure idonee a impedire la pubblicazione su Instagram di messaggi potenzialmente ingannevoli. E questo contrariamente alla diligenza professionale richiesta alle piattaforme social e alle policy di condotta della società.

Nel dettaglio Asia Valente è sotto la lente dell’autorità per aver pubblicato sul suo canale social foto e video di ristoranti, di spa, di hotel e di altre strutture turistiche, con le quali si ritiene possa intrattenere rapporti commerciali, senza utilizzare alcuna dicitura che evidenzi la natura promozionale di questi contenuti. Quindi senza la scritta “Adv”. Il danno è elevato anche considerando il numero consistente di follower la maggior parte dei quali sembrerebbe non autentica.

In sintesi, Meta-Instagram non fornirebbe adeguata informazione sull’esistenza e sulle modalità d’uso dello strumento per contrassegnare i contenuti brandizzati né controllerebbe l’effettivo e corretto utilizzo di tale strumento, soprattutto in relazione a contenuti promozionali pubblicati da utenti estremamente popolari, quali gli influencer. Infine, la società non svolgerebbe verifiche in merito all’autenticità delle interazioni sulla propria piattaforma in modo da evitare la raccolta artificiale di «mi piace» e di follower.

Sul punto è intervenuto anche il Codacons. «Dopo decine e decine di denunce presentate a tutte le autorità competenti contro gli influencer che invadono con pubblicità occulte i social network, finalmente l’Antitrust si attiva aprendo una apposita istruttoria». Secondo l’associazione dei consumatori, che ha avviato da tempo una battaglia legale sulla mancanza di trasparenza nel settore degli influencer, il settore vale quasi 350 milioni di euro all’anno solo in Italia.« Sono anni che denunciamo le scorrettezze degli influencer italiani, che troppo spesso ingannano gli utenti attraverso post commerciali non dichiarati che realizzano una pubblicità occulta a danno dei cittadini, spiega il Codacons. Basti pensare che il giro d’affari prodotto sui social network dagli influencer italiani raggiungerà i 348 milioni di euro nel 2023 con una crescita annua del 13%», aggiungono.

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