Ferrovie dello Stato e Msc creano una newco per i terminal marittimi
di Redazione Economia
Leonardo incasserà almeno 320 milioni di dollari grazie alla vendita del 6,9% di Drs e li utilizzerà per investimenti e acquisizioni. Nella notte, infatti, il gruppo ha fissato a 17,75 dollari il prezzo dei 18 milioni di azioni della controllata americana che saranno vendute sul mercato. Leonardo ha inoltre concesso alle banche collocatrici la facoltà di cedere un ulteriore 1% della società attiva nell’elettronica per la difesa e quotata a Wall Street (dove nell’ultimo anno ha guadagnato il 63%, raggiungendo una capitalizzazione di 5,5 miliardi di dollari). Nel caso l’opzione fosse integralmente esercitata, Leonardo arriverebbe a ricevere circa 370 milioni, scendendo al 72,3% nel capitale di Drs.
«Questa operazione ci permette di incrementare la flessibilità finanziaria per focalizzarci su investimenti e acquisizioni che creino valore per Leonardo conservando al tempo stesso una struttura finanziaria solida», ha sottolineato Roberto Cingolani, amministratore delegato e direttore generale di Leonardo. Il gruppo continuerà comunque «a consolidare Leonardo Drs, mantenendo «una significativa presenza industriale e commerciale negli Stati Uniti, il mercato della difesa più grande al mondo», ha aggiunto l’ex ministro.
di Redazione Economia
I proventi dell’operazione andranno insomma a sostenere il piano industriale di Leonardo che l’ad Cingolani presenterà a marzo. Qualche indizio, comunque, il manager l’ha già fornito, anticipando la volontà di creare alleanze con altri gruppi europei per sviluppare progetti che possano «competere alla pari con i colossi americani e cinesi». Leonardo ha già mosso un primo passo in questa direzione, siglando nelle scorse settimane un memorandum di intesa con Fincantieri volto alla collaborazione fra i due campioni italiani della difesa nella subacquea.
L’incasso della vendita di Drs potrebbe però servire anche a riequilibrare joint-venture già strette da Leonardo in passato. È il caso, per esempio, di Thalès Alenia Space che vede il gruppo italiano al 33% e la francese Thalès al 67%. La riorganizzazione dei pesi azionari all’interno della joint-venture potrebbe rientrare nel quadro di una complessiva rivisitazione dei rapporti con Thalès, volta a individuare ulteriori ambiti di collaborazione. Fra questi, secondo indiscrezioni, potrebbe figurare proprio l’elettronica per la difesa, settore in cui Leonardo è molto attivo non solo direttamente ma anche attraverso la partecipazione del 25% nella tedesca Hensoldt e il controllo proprio di Leonardo Drs.
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17 nov 2023
© RIPRODUZIONE RISERVATA
di Andrea Rinaldi
di Francesco Bertolino
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