Dl Bollette, prorogati gli sconti alle famiglie (e mini sanatoria su scontrini)
di Massimiliano Jattoni Dall’Asén
Scattano le sanzioni dell’Antitrust per aumenti delle bollette. L’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha irrogato sanzioni per oltre 15 milioni di euro nei confronti di Enel Energia, Eni Plenitude, Acea Energia, Iberdrola Clienti Italia, Dolomiti Energia ed Edison Energia. Secondo l’Autorità guidata da Roberto Rustichelli, le sei società hanno adottato pratiche commerciali aggressive condizionando i consumatori ad accettare modifiche in aumento dei prezzi dell’energia elettrica e del gas, in contrasto con la protezione normativa derivante dall’articolo 3 del Decreto Aiuti bis.
Ricordate i decreti del governo Mario Draghi quando le quotazioni del gas erano andate alle stelle scatenando i boom delle bollette? Uno di questi vietava di modificare i prezzi ai contratto del libero mercato non scaduti ed era stato poi prorogato al 30 giugno 2023.
Infatti - scrive l’Agcm - «in un contesto caratterizzato da gravi criticità nel settore energetico con significativi aumenti dei costi per i consumatori finali, questa norma aveva vietato aumenti unilaterali dei prezzi per la fornitura di energia elettrica e gas dal 10 agosto 2022 al 30 giugno 2023. Invece, Enel Energia, Eni Plenitude, Acea Energia, Iberdrola Clienti Italia, Dolomiti Energia ed Edison Energia hanno inviato agli utenti lettere con le quali inducevano ad accettare modifiche dei prezzi nel periodo citato, con conseguenti significativi incrementi delle bollette per i loro clienti».
di Massimiliano Jattoni Dall’Asén
In particolare - scrive sempre l’Autorità - «Enel ed Eni - cui sono state irrogate sanzioni di 10 milioni e di 5 milioni- hanno modificato unilateralmente i prezzi di fornitura a oltre 4 milioni di consumatori sulla base delle clausole contrattuali che consentono alle stesse società di decidere a propria discrezione se e quando modificare le tariffe, una volta scaduti i prezzi dell’offerta economica scelta. Così, i clienti - anche diversi anni dopo la scadenza dell’offerta economica - si sono visti recapitare lettere con cui Enel ed Eni aumentavano i prezzi in assenza di una scadenza nota al consumatore finale».
«Eni Plenitude - ha commentato la società - ribadendo la correttezza del proprio operato, analizzerà il dispositivo dell’Autorità, riservandosi di impugnare il provvedimento».
Nel caso della sanzione a Enel (che fino al 10 maggio 2023 era guidata da Francesco Starace), pari a 10 milioni, è la prima volta che si applica il massimo edittale da quando è stato modificato il Codice del Consumo. «Con riferimento alla decisione dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato per presunte modifiche unilaterali illegittime da parte di Enel Energia - dichiara l’ex monopolista di Stato - la Società ritiene di aver sempre agito nel pieno rispetto della normativa primaria e di settore, nonché della disciplina contrattuale. La società si è infatti limitata ad effettuare nei confronti dei propri clienti dei meri rinnovi delle condizioni economiche in scadenza, come previsto da contratto, senza invece procedere ad alcuna variazione unilaterale delle stesse durante la loro vigenza. Enel Energia si riserva quindi ogni azione a propria tutela, confidando di poter dimostrare la piena correttezza del proprio operato, come ha già avuto modo di riconoscere il giudice amministrativo che, seppure in sede cautelare, non ha ravvisato da parte di Enel Energia né violazioni della disciplina contrattuale né dell’art.3 del D.L. Aiuti bis».
Acea e Dolomiti hanno ritenuto che le comunicazioni di modifica unilaterale dei prezzi, inviate prima dell’entrata in vigore del divieto, si sarebbero perfezionate dopo 10 giorni dall’invio delle stesse senza rispettare il preavviso di 90 giorni. «Queste società - prosegue l’Antitrust - hanno quindi aumentato i prezzi prima della scadenza corretta e, nel caso di Acea, anche con modifiche unilaterali in violazione della norma. Per tali ragioni sono state irrogate, rispettivamente, sanzioni pari a 560 mila euro e 50 mila euro. Iberdrola, cui è stata irrogata la sanzione di 25 mila euro, da maggio a ottobre 2022 ha inviato comunicazioni con cui minacciava la risoluzione contrattuale per eccessiva onerosità sopravvenuta in caso di mancata accettazione di un nuovo contratto di fornitura con condizioni economiche peggiorative. Anche questa condotta era volta ad aggirare l’articolo 3 del decreto, facendo pressione sui consumatori ad accettare la modifica unilaterale per aumentare i prezzi».
Edison, infine, ha applicato l’incremento dei prezzi prima della scadenza delle tariffe prevista dal contratto. «Visto che la società ha ristorato i propri clienti e dato il numero marginale di consumatori coinvolti, è stato irrogato il minimo edittale di 5.000 euro», spiega l’Antitrust.
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«L’Authority - afferma Marco Vignola, responsabile settore energia dell’Unione Nazionale Consumatori, associazione presente in tutti i procedimenti - ha accolto in pieno i nostri esposti e le tesi che abbiamo sostenuto fin dall’inizi: il preavviso di 90 giorni era obbligatorio, quindi tutte le comunicazioni mandate ai consumatori a partire dal primo maggio 2022 erano inefficaci e la variazione contrattuale, con il conseguente rincaro, illegittimo. Non possiamo che essere soddisfatti poi dell’importo delle sanzioni, pari in alcuni casi al massimo consentito».
«Abbiamo presentato una raffica di esposti sia all’Antitrust sia a 104 procure della Repubblica di tutta Italia - dichiara spiega il Codacons - in cui si chiedeva si intervenire per sanzionare quelle società che applicavano modifiche unilaterali ai contratti di luce e gas nonostante i divieti previsti dalla legge. Ma non basta: chiediamo indennizzi in favore di tutti gli utenti coinvolti dagli aumenti illegittimi delle tariffe di luce e gas. In tale direzione l’associazione chiede un incontro alle società sanzionate, finalizzato a studiare le misure per indennizzare in modo automatico i clienti danneggiati da comportamenti e pratiche scorrette ed evitare una raffica di azioni nelle aule di giustizia»
«Riteniamo assolutamente corrette le multe inflitte dall’Antitrust agli operatori che hanno aumentato in modo illecito le tariffe di luce e gas - commenta il presidente di Assoutenti Furio Truzzi - ma ora l’attenzione va spostata sul passaggio obbligato al mercato libero dell’energia (qui l’articolo che spiega che cosa succederà a gennaio e che cosa conviene fare), una fase che nasconde enormi insidie e pericoli per i consumatori. È bene colpire i comportamenti illeciti degli operatori, ma è ancora meglio prevenirli per evitare danni economici e disagi agli utenti. Per tale motivo sollecitiamo il Governo e l’Antitrust a emanare direttive precise a tutela dei consumatori dalle politiche commerciali scorrette nel passaggio al mercato libero, una fase delicatissima dove la caccia serrata al cliente porta le società dell’energia ad attuare comportamenti scorretti sia sul fronte tariffario che su quello dei contratti, comportamenti sui quali serve la massima vigilanza delle autorità preposte».
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