Le monete dei Medici? Valgono fino a tremila euro (e sono in asta a Milano)

L’incanto milanese Nac, Numismatica Ars classica del 17 novembre (www.arsclassicacoins.com), propone tre di queste monete, coniate da Cosimo III de’ Medici. La pezza del 1718 e la mezza pezza del 1870, entrambe battute con l’oro e la pezza del 1707 prodotta con l’argento, nell’ordine valutate: 3.200, 2.400 e 1.200 euro. Marchese di Pescara e di Vasto, Cesare d’Avalos d’Aquino si barcamenò per conservare il suo marchesato.Fuggito da Vasto, trovò rifugio alla corte viennese di Leopoldo I, che nel 1704 gli conferì il titolo di principe del Sacro romano impero con il diritto di jus monetandi, privilegio di cui si avvalse facendo battere, nella zecca di Augsburg, mezzi talleri, talleri, mezzi zecchini e zecchini. Un suo elaborato ritratto che lo mostra al diritto con l’ambita onorificenza del Toson d’oro e lo stemma al rovescio inciso sul tallero del 1706, è proposto a 8 mila euro. A fare la parte del leone della vendita sono ancora una volta le monete dei Savoia. Tra le quali spicca il 20 scudi del 1641 di Carlo Emanuele II (reggenza della madre Cristina di Francia) che farà alzare le palette a 144 mila euro.