Caro voli, l’Antitrust indaga sul costo dei biglietti per le isole: «Chiarire come funzionano gli algoritmi»

Caro voli, l'Antitrust indaga sul costo dei biglietti per le isole: «Chiarire come funzionano gli algoritmi» Caro voli, l’Antitrust indaga sul costo dei biglietti per le isole: «Chiarire come funzionano gli algoritmi»

Il braccio di ferro tra l’Antitrust italiano e le compagnie aeree si arricchisce di un nuovo capitolo in un 2023 caratterizzato da scontri continui. L’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm) vuole capire dalle compagnie aeree che volano all’interno del nostro Paese come fissano le tariffe dei voli da/per la Sicilia e la Sardegna, in particolare nei periodi di picco. E per questo avvia un’«indagine conoscitiva sugli algoritmi in uso nel settore».

Le perplessità

L’iniziativa, secondo gli addetti ai lavori consultati dal Corriere, non solo si affianca a un’altra avviata da «Mr. Prezzi» l’estate passata, ma sembra avere più l’obiettivo di fare «moral suasion» presso i vettori per far contenere il costo dei biglietti durante Natale e Capodanno. Le conseguenze pratiche di questa indagine — proseguono — sono «molto limitate, se non nulle»: difficilmente l’autorità italiana otterrà molte informazioni dal momento che spesso si tratta di «segreti industriali» tutelati dalle norme internazionali.

«Possibili effetti negativi»

In ogni caso l’Agcm vuole indagare sui «possibili effetti negativi sul funzionamento del mercato e sulle condizioni di offerta ai consumatori legati all’uso degli algoritmi di prezzo e approfondirà le modalità di comunicazione al pubblico dei costi dei biglietti aerei e delle loro diverse componenti». Alla base di questa decisione — comunica l’Antitrust italiano — «il fatto che, in concomitanza con la ripresa della domanda di trasporto aereo passeggeri, a partire dal 2022, sono stati rilevati, da soggetti istituzionali e non, livelli di prezzo elevati in corrispondenza dei periodi di picco di domanda».

Il revenue management

«Le compagnie aeree adottano da anni sistemi di definizione dei prezzi che, grazie all’uso di algoritmi e di software per il trattamento dei dati, differenziano e adattano nel tempo i costi dei voli», sottolinea l’autorità. L’obiettivo è «ottimizzare i ricavi sulle rotte operate mediante una differenziazione e un adattamento nel tempo delle tariffe al variare di una serie di fattori quali il grado di riempimento del volo, l’andamento della domanda effettiva rispetto a quella attesa e la distanza temporale tra il momento di prenotazione/acquisto e quello della partenza del volo». Tutti elementi peraltro raccontati in esclusiva dal Corriere le settimane passate.

La trasparenza dei prezzi

L’indagine, inoltre, «approfondirà anche le modalità di comunicazione al pubblico dei prezzi dei biglietti aerei e delle loro diverse componenti». In considerazione delle nuove previsioni normative del dl Asset «l’autorità potrà, a seguito dell’indagine conoscitiva, imporre alle imprese misure comportamentali o strutturali per eliminare le distorsioni della concorrenza o per raccomandare le opportune modifiche legislative/regolamentari così da migliorare il funzionamento dei mercati».

I numeri

Secondo un’analisi del Corriere il costo dei biglietti per volare a dicembre in Italia ha raggiunto il livello più alto dal 2013. Sono soprattutto i collegamenti con l’Europa a vedere i rincari maggiori rispetto alla fine del 2022 (+54%), mentre all’interno spiccano gli incrementi vicini al 40% con la Sicilia, a fronte di una media dei viaggi nazionali in salita del 43%. I rincari seguono quelli dell’estate che avevano spinto il governo italiano a introdurre un tetto alle tariffe verso le isole, salvo poi toglierlo per evitare lo scontro con la Ue.

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