Cedolare secca e affitti brevi: quanto pagheranno al fisco i proprietari degli alloggi? Domande e risposte
di Claudia Voltattorni
3.500 euro all’anno al metro quadro. A tanto ammonta il canone di affitto di un bar o di un ristorante a Milano nella zona di San Babila. Ciò significa che per un locale di 100 metri quadri vanno via, solo per l’affitto, 350mila euro all’anno, vale a dire quasi 30mila euro al mese. A dirlo sono i dati del Food Retail Market Report realizzato da Engel &Volkers in collaborazione con Ubri (Unione Brand Ristorazione Italiana). Il documento si basa sull’analisi del fuori casa (food and beverage) nei quartieri del capoluogo lombardo.
di Claudia Voltattorni
Da cosa deriva il prezzo record di questa area della città? Si tratta di una zona centrale, ad alto flusso pedonale. E ad alto tasso di shopping: tanto i milanesi quanto i turisti vi si recano per fare acquisti o, semplicemente, per guadare le vetrine. Inoltre l’area (in particolare Piazza del Liberty e piazza San Babila) è stata di recente oggetto di una serie di interventi di riqualificazione che ne hanno incrementato il valore. La conferma arriva dal vacancy rate, cioè la percentuale di spazi sfitti, che è pari al 6% rispetto a una media cittadina del 9%.
di Diana Cavalcoli
Un po’ più contenuto, ma comunque rilevante, è il costo degli affitti nella vicina zona di Piazza del Duomo. Qui si arriva al massimo a 2.500 euro all’anno al metro quadro. Attenzione però: i locali che caratterizzano l’area del Duomo sono diversi rispetto a quelli di San Babila. Nella prima prevalgono i luoghi del cibo (ristoranti, pizzerie, fast food), che in oltre il 50% dei casi afferiscono a catene. Nella seconda dominano, invece, gelaterie e caffetterie, in larga maggioranza (68%) indipendenti.
di Gino Pagliuca
Tra i quartieri cittadini ad alto tasso di locali – e di affitto – vi è Porta Nuova, dove servono in media 1.600 euro al metro quadro all’anno, con punte di 2.500 euro. Il motivo dei prezzi? L’alto flusso pedonale, che deriva dalla presenza sia dei negozi sia di edifici che ospitano uffici. D’altra parte il prezzo elevato costituisce una barriera all’ingresso e spiega una percentuale di spazi sfitti, pari al 12,3%, più alta della media cittadina.
di Redazione Economia
Un’altra zona molto interessante è quella che si estende all’inizio di corso Sempione, a partire dall’Arco della Pace. Qui si susseguono wine bar e locali per l’aperitivo, che si animano soprattutto nel tardo pomeriggio e la sera. Nella gran parte dei casi (62,5%) affiancano agli spazi interni, più o meno grandi, un dehors. Rispetto al centro i canoni di affitto sono più accessibili (650-1.000 euro al mq all’anno). Di fatto i prezzi e il successo dell’area, percepita come elettiva per l’aperitivo, spiegano un vacancy rate che rasenta lo 0.
di Alessia Conzonato
Anche il distretto dei Navigli è una destinazione di riferimento per le uscite serali. Qui dominano i ristoranti, che sono per l’84% indipendenti. I prezzi sono sostanzialmente allineati con quelli dell’Arco della Pace (700-900 euro al mq all’anno). Tuttavia la percentuale di spazi sfitti è ben più elevata e supera il 10%. Il motivo principale risiede nel sovraffollamento dell’area, che ha spinto alcuni operatori a cercare zone meno congestionate e più distintive in termini di posizionamento.
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