«In previsione della chiusura dell’anno 2023 l’azienda ha deciso di elargire un premio una tantum valutando i risultati infortunistici nel mese di dicembre che sarà erogato con il cedolino di febbraio 2024». È questo, in estrema sintesi, il contenuto della comunicazione inviata ai dipendenti dal direttore delle Risorse umane di Acciaierie d’Italia Andrea Paolo Colombo che, dopo aver sottolineato come la sicurezza sia «una priorità fondamentale» per l’ex Ilva, spiega la decisione di introdurre un sistema incentivante «che riconosca il merito e l’impegno dei nostri dipendenti in materia di sicurezza». «Un test — quello di dicembre — per un eventuale simile meccanismo da dispiegare per il prossimo anno».
I sindacati: «Così la sicurezza non dipende dagli investimenti»
La comunicazione non è piaciuta ai sindacati: per la Fiom-Cgil si tratta di «una comunicazione di natura vessatoria e propagandistica, tra l’altro, in un momento in cui è proclamato lo stato di agitazione in tutto il gruppo. L’azienda ha introdotto unilateralmente un premio sulla riduzione degli infortuni di 100 euro a dipendente con erogazione a febbraio e misurato su dicembre, nei fatti confermando che la sicurezza e la salute sono legate ai comportamenti dei lavoratori e non agli investimenti. Lettera che, tra l’altro, a nostro avviso, è palesemente sbagliata nei termini e nelle scadenze. Tutto ciò avviene nel momento in cui si stanno decidendo le sorti del gruppo che potrebbe fermarsi da un momento all’altro. Altro che arrivare a febbraio».
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L’assemblea del 6 dicembre
Il riferimento è al momento di incertezza che l’azienda sta vivendo da alcuni mesi, con i soci di Acciaierie d’Italia (ArcelorMittal al 62% e Invitalia al 38%) che in assemblea non riescono a trovare l’intesa su chi dovrà immetter le risorse indispensabili per andare avanti, almeno 320 milioni subito. Il prossimo tentativo è fissato all’assemblea del 6 dicembre. E in vista di quella data i sindacati — nelle persone dei segretari nazionali di Fim, Fiom eUilmRoberto Benaglia, Michele De Palma e Rocco Palombella — hanno scritto al presidente del Consiglio Giorgia Meloni per manifestare tutta la loro preoccupazione, chiedendo «una convocazione urgente per ricevere un aggiornamento sulla vertenza e sulle decisioni che il governo intende assumere» per uno stabilimento «già al collasso per una gestione fallimentare del management».
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03 dic 2023
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