Gcap o Tempest? Il nuovo cacciabombardiere europeo su cui punta l’Italia (che sfida Francia e Germania)
Tre Paesi, tre colossi dell’aerospazio, una decina d’anni di lavori e almeno venti miliardi di euro di investimenti stimati. L’obiettivo? Realizzare il cacciabombardiere più avanzato e moderno, in grado di subentrare all’Eurofighter Typhoon che dovrà andare in «pensione» attorno al 2040. È su questo che si concentra il «Global combat air programme» (Gcap), il programma lanciato dal Regno Unito e al quale si sono uniti poi Italia e Giappone. All’interno di questo è confluito un altro programma, quello tra Regno Unito e Italia, per la realizzazione del caccia di «Tempest». Non è dato sapere, al momento, se il nome del jet sarà comunque «Tempest» o un altro.
Chi partecipa
Ogni Paese ha deciso di schierare i propri gioielli dell’aeronautica militare: BAE Systems per il Regno Unito, Leonardo per l’Italia, Mitsubishi Heavy Industries per il Giappone per sviluppare il sistema aereo di sesta generazione entro il 2035. Che dovrà rimpiazzare l’altro caccia di quarta generazione (l’Eurofighter appunto) e quello di quinta, di fabbricazione statunitense, l’F-35.
Tutto segreto
Più che nuovo aereo da combattimento i diretti interessati parlano di «sistema dei sistemi» che si muoverà «nei cinque domini, aria, terra, mare, spazio e cyber, secondo una struttura stellare nella quale il fighter di nuova generazione sarà la “core platform” connessa con altri “sistemi” periferici, pilotati e non pilotati». Tradotto: il caccia si muoverà assieme anche ai droni. Ma altro non è dato sapere, tanto è (ancora) segreto il programmato euro-asiatico.
I costi
Oggi, secondo Leonardo, 9 mila persone lavorano al programma Gcap in tutto il mondo e i fornitori nelle nazioni partner sono oltre mille. Mentre non è ancora chiaro quanto costerà alla fine realizzare il jet militare di ultima generazione. Il Regno Unito ha a disposizione un budget di 10 miliardi di euro per il prossimo decennio, l’Italia potrebbe contribuire con 5-6 miliardi di euro. Nel complesso il programma — secondo le stime di settore — potrebbe costare tra i 20 e 25 miliardi di euro.
L’altro programma europeo
Schierandosi con Regno Unito e Giappone, l’Italia punta su un cacciabombardiere che competerà con il «Future combat air system» (Fcas) finanziato da Francia, Germania, Spagna. A coordinare i lavori è in particolare Airbus (con la sua divisione Difesa e Spazio), assieme a Dassault, Safran, Thales e Mbda.
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