Tasse, pensioni e famiglie: arriva il sì definitivo alla manovra
di Adriana Logroscino
È entrata in vigore il primo gennaio di quest’anno la Global minimum tax, detta anche Gmt, introdotta dai Paesi Oce per evitare il fenomeno dell’erosione della base imponibile e per costringere le multinazionali a pagare la tasse dove realizzano gli utili. La tassa minima per le imprese, che vale a partire dai redditi realizzati nel 2024; avrà un’aliquota del 15 per cento che graverà sugli utili realizzati dalle multinazionali con fatturato annuo superiore a 750 milioni di euro in almeno due dei quattro esercizi precedenti. Più nel dettaglio le aziende saranno soggette a un’aliquota fiscale effettiva (Afe) minima del 15 % sui loro profitti realizzati in ogni Paese dove operano anche tramite sussidiarie.
Dopo un confronto durato anni, 139 Paesi, tra membri dell’Ocse e del G20, nel 2021 hanno concordato sulla necessità di «ridurre le possibilità di erosione della base imponibile e di trasferimento degli utili» e hanno dato l’avvio a per avere un nuovo sistema di imposizione delle maggiori imprese multinazionali dove realizzano gli utili.
di Adriana Logroscino
I primi Paesi che hanno introdotto la Gmt a partire da gennaio 2024 sono i 27 dell’Unione Europea, il Regno Unito, la Norvegia, l’Australia, la Corea del Sud, il Giappone e il Canada. Diversi Paesi, da tempo considerati paradisi dalle multinazionali, vi parteciperanno, tra cui Irlanda, Lussemburgo, Paesi Bassi, Svizzera e Barbados, che in precedenza avevano un’aliquota d’imposta sulle società del 5,5 per cento. Non la hanno ancora introdotta gli Stati Uniti e la Cina. Nelle aspettative potrebbe portare a un aumento del gettito fiscale mondiale di 220 miliardi di dollari, come ha riportato il Financial Times.
A imporla nei Paesi europei è stata la Direttiva Ue del 14 dicembre 2022 disegnata per garantire «un livello di imposizione fiscale minimo globale per i gruppi multinazionali di imprese e i gruppi nazionali su larga scala nell’Unione». La ratio è evitare la concorrenza fiscale fra gli Stati membri. Si pensi ad esempio alle big tech con sede in Irlanda. La direttiva introduce regole volte proprio a colpire tutte le fattispecie con cui le grandi holding riescono a «dribblare» gli obblighi nei confronti del fisco nazionale.
di Massimiliano Jattoni Dall’Asén
Il 19 dicembre scorso il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto di attuazione della delega che recepisce la direttiva Ue. Anche in Italia la Global minimum tax è operativa dall’1 gennaio 2024. Ma - ha calcolato l’Ufficio studi della Cgia di Mestre, che cita dati del dossier del Servizio Bilancio dello Stato della Camera - gli effetti per le casse del nostro fisco rischiano di essere poco significativi. Si stima che nel 2025 l’erario possa incassare 381,3 milioni, (anche se il viceministro all’Economia e alle Finanze Maurizio Leo in un’intervista al Corriere ha detto che il governa conta anche su quel gettito per tagliare il cuneo fiscale) nel 2026 il gettito dovrebbe salire a 427,9 e nel 2027 raggiungere i 432,5. Nel 2033, ultimo anno in cui nel documento si stimano le entrate, le stesse dovrebbero sfiorare i 500 milioni.
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01 gen 2024
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di Redazione Economia
di Massimiliano Jattoni Dall’Asén
di Redazione Economia
di Valentina Iorio