Tasse, pensioni e famiglie: arriva il sì definitivo alla manovra
di Adriana Logroscino
A due giorni dalla fine dell’anno, la manovra di bilancio diventa legge. Approvato alla Camera il testo blindato — la maggioranza non ha presentato emendamenti, come da indicazioni del governo, quelli presentati dalle opposizioni sono stati bocciati — ma senza il ricorso alla fiducia: 200 voti favorevoli, 112 contrari e 3 astenuti. Ventotto miliardi con la barra, come detto dall’inizio dal governo, puntata su taglio del cuneo fiscale, riforma dell’Irpef e aiuti per le famiglie.
«Ringrazio i parlamentari di maggioranza per il sostegno e la compattezza dimostrati — commenta via social la premier Giorgia Meloni —. È una manovra importante, che mette al centro le famiglie, il lavoro e le imprese, approvata senza ricorrere alla fiducia. Ringrazio per questo anche le opposizioni che, pur nel forte contrasto sui temi, hanno contribuito allo svolgimento del dibattito». Ma in Aula la segretaria del Pd Elly Schlein attacca: «Manovra figlia dell’arroganza, che volta le spalle a madri, padri, giovani. È figlia delle vostre divisioni».
L’ultima polemica tra forze di governo e forze di minoranza, in ordine di tempo, riguarda il mancato finanziamento del contributo che la fondazione Ebri Rita Levi-Montalcini riceveva ininterrottamente dal 2012. L’istituto, voluto dalla premio Nobel scomparsa 11 anni fa, si occupa di malattie neurodegenerative. «L’istituto dovrà chiudere», protesta il presidente Antonino Cattaneo. La maggioranza tira dritto e rivendica la manovra. Fratelli d’Italia, con Tommaso Foti, che in un crescendo di enfasi cita un inno di Azione giovani della tolkeniana Compagnia dell’anello — «Il domani appartiene a noi» — e il futurista Marinetti — «Ritti sulla cima del mondo scagliamo la sfida alle stelle». La Lega, con Riccardo Molinari, difende la scelta di «dare qualche soldo in più a chi produce». Quindi attacca le opposizioni, che avevano criticato lo stop alla tassa sugli extraprofitti delle banche». Il capogruppo di Forza Italia, Paolo Barelli, si concentra sul ruolo «indispensabile» del suo partito, poi ricorda «la prima manovra senza Berlusconi» e tutta la pattuglia azzurra si alza per un omaggio. «Proseguiamo su un percorso di prudenza, responsabilità e fiducia. Avanti così», dichiara il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti.
Le critiche delle opposizioni sono sia di metodo che di merito. Per Mara Carfagna di Azione «manca di visione e non affronta l’emergenza sanità». Giuseppe Conte del M5S, la definisce una manovra di «tagli e tasse da far invidia ai peggiori governi tecnici». Chiosa il suo capogruppo Silvestri: «Avete fermato miseramente un treno che aveva ripreso a correre. Non ne scende Lollobrigida ma la vostra credibilità».
Intanto dal Milleproroghe inattesi rincari per gli automobilisti: da lunedì i pedaggi autostradali aumentano del 2,3%. «Rialzi ingiustificati», protestano i consumatori.
Iscriviti alle newsletter di L'Economia
Whatever it Takes di Federico Fubini
Le sfide per l’economia e i mercati in un mondo instabile
Europe Matters di Francesca Basso e Viviana Mazza
L’Europa, gli Stati Uniti e l’Italia che contano, con le innovazioni e le decisioni importanti, ma anche le piccole storie di rilievo
One More Thing di Massimo Sideri
Dal mondo della scienza e dell’innovazione tecnologica le notizie che ci cambiano la vita (più di quanto crediamo)
E non dimenticare le newsletter
L'Economia Opinioni e L'Economia Ore 18
Corriere della Sera è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati.
29 dic 2023
© RIPRODUZIONE RISERVATA
di Adriana Logroscino
di Claudia Voltattorni
di Claudia Voltattorni
di Enrico Marro e Claudia Voltattorni