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Riforma Irpef e taglio cuneo, come cambiano gli stipendi (e la trappola dei 35 mila euro)
Il taglio del cuneo fiscale è stato confermato per tutto il 2024 dalla nuova Legge di Bilancio, approvata il 29 dicembre dalla Camera. L’effetto della misura andrà a combinarsi così con la riforma dell’Irpef, anch’essa approvata in via definitiva nei giorni scorsi. Per quanto riguarda il taglio contributivo del 7% per i redditi fino a 25.000 euro e del 6% per i redditi fino a 35.000 euro, non vi sarà una ricaduta concreta sugli stipendi: si tratta infatti della proroga di percentuali già in vigore dal 1° luglio scorso. L’accorpamento invece dei primi due scaglioni Irpef in un’aliquota unica al 23% per redditi fino a 28mila euro, potrebbe portare qualche mini vantaggio agli stipendi medio-bassi, nulla per quelli bassi e per gli altri un «paradosso». A spiegarlo è stata la presidente dell’Ufficio parlamentare di bilancio, Lilia Cavallari, che parlando in Senato, di fronte alle Commissioni Bilancio congiunte, aveva detto che «la modalità per fasce fa cessare ogni beneficio oltre la soglia di retribuzione lorda di 35.000 euro». Ma c’è di peggio: superata questa soglia anche di un solo euro «la perdita è di circa 1.100 euro».
Procediamo per gradi, spieghiamo le novità e proviamo a capire questo «paradosso».
Procediamo per gradi, spieghiamo le novità e proviamo a capire questo «paradosso».