L’Italia rafforza il fianco Est della Nato: 3mila uomini e una nave nel mar Baltico
Tremila militari, millecento mezzi terrestri, venti aerei, una nave: è il contingente italiano schierato sul “fianco orientale della Nato”, quello che si trova in prima linea nel confronto sempre più caldo con la Russia. L’impegno delle forze armate nel mondo è stato presentato oggi in Parlamento dal generale Francesco Paolo Figliuolo, che guida il Comando di Vertice Operativo Interforze responsabile di tutte le missioni all’estero.
Per la prima volta, il generale ha fornito i dati sull’addestramento dell’esercito ucraino curato dai nostri istruttori: si tratta di un’iniziativa europea, condotta nel nostro Paese e nelle basi belghe, tedesche polacche. Lo scorso anno – ha dichiarato Figliuolo - abbiamo tenuto in Italia 42 corsi e formato 1.420 militari di Kiev.
Le operazioni dell’alleanza sul baltico
Quanto alle operazioni dell’Alleanza Atlantica, le più delicate riguardano il Baltico. Siamo presenti sull’aeroporto di Malbork, “a pochi chilometri dall’enclave russa di Kaliningrad – come ha sottolineato Figliuolo - con 220 militari, quattro caccia Eurofighter e un velivolo per la ricerca informativa. Da notare come sia incessante l’attività operativa in quell’area, tant’è che da inizio anno sono stati effettuati otto decolli immediati reali, chiamati Alfa-Scramble, per monitorare le attività degli aerei russi al confine dello spazio aereo dell’Alleanza”.
Anche ieri, gli intercettori dell’Aeronautica sono intervenuti due volte per identificare i bimotori Ilyushin penetrati senza preavviso nella zona di competenza polacca del traffico aereo: si tratti di velivoli spia, che sorvegliano con i loro strumenti elettronici la capacità di reazione della rete di protezione occidentale. L’allargamento della Nato a Finlandia e Svezia ha reso ancora più strategica la posizione di Kaliningrad, incastonata nel Baltico all’interno della Polonia. Per tutto l’anno in quelle acque resterà anche un’unità della Marina Militare: attualmente si tratta della fregata “Luigi Rizzo”, una moderna Fremm con missili terra-aria Aster e cannone da 127 millimetri.
L’esercito
Quanto all’Esercito, quasi trecento soldati sono in Lettonia inquadrati in un battle group a guida canadese mentre l’impegno in Bulgaria si prepara a crescere qualitativamente con la trasformazione in brigata del reparto affidato al nostro comando. Nonostante la distanza dall’Ucraina, i Balcani risentono del terremoto geopolitico provocato dallo scontro con la Russia. In Kosovo ci sono 850 militari italiani, che possono rapidamente diventare 1.550 trasferendo la task force tenuta in preallerta, come è stato fatto la scorsa estate per gestire le manifestazioni violente della minoranza serba.
La stessa situazione che rischia di esplodere nell’Erzegovina, dove abbiamo sul campo 180 tra soldati e carabinieri.Figliuolo ha annunciato che ieri si “è formalmente concluso l’impegno del nostro sistema di difesa anti-aerea e anti-missilistica SAMP-T in Slovacchia”. Si tratta di una delle cinque batterie esistenti, una delle quali oggi schierata in Kuwait: l’unico scudo missilistico contro le minacce dal cielo per tutta la Penisola. Nei giorni scorsi gli ucraini hanno rivolto un appello ai governi italiano e francese per ottenere una seconda batteria di quest’arma, dopo quella donata un anno fa mettendo insieme radar e lanciatori di entrambi gli eserciti.