Trump presenta un altro Donald: nonno premuroso e statista moderato. Come l'attentato lo ha cambiato

diViviana Mazza 

Tutto il clan schierato per il discorso della nomination. E ricompaiono la moglie Melania e la figlia Ivanka

DALLA NOSTRA INVIATA 
MILWAUKEE - «Sarà un discorso molto personale», hanno risposto i consiglieri di Donald Trump in conferenza stampa ai giornalisti che chiedevano se l’ex presidente che punta a riprendersi la Casa Bianca avrebbe parlato di politica estera, nel suo discorso alla convention… Il giorno prima aveva fatto scalpore un’intervista nella quale Trump suggeriva che potrebbe non aiutare Taiwan in caso di aggressione cinese (a meno che non «paghi per la protezione») e prometteva nuovi dazi all’Europa; ed era arrivato l’endorsement dei russi al suo vice J.D. Vance («È a favore della pace» ha detto il ministro degli esteri Lavrov). «Certo, si concentrerà sul contrasto tra i risultati di Joe Biden e i suoi, ma il discorso sarà una storia personale che viene dal cuore e un profondo messaggio di unità, per tracciare un cammino in avanti, che è quello che la nazione vuole sentire in questo momento». Un discorso «riscritto completamente di suo pugno» dopo l’attentato di sabato, lungo 55 minuti ma stava «facendo ancora ritocchi» e i consiglieri aggiungevano: «Trasmetterà ottimismo». «Mio padre sarà come Lincoln, come Jefferson… uno dei più grandi presidenti di tutti i tempi», ha detto il figlio Eric, che lo ha definito in tv «un uomo cambiato» dopo l’attentato: «Quando un proiettile ti sfiora così, ti cambia. Cambia le priorità nella vita, quello che è importante e quello che non lo è».

Il discorso finale di Trump è l’apice di una convention che ha avuto come obiettivo centrale quello di trasformare un ex presidente di cui molti ricordano un linguaggio offensivo e violento in un essere umano più rassicurante. La personalità di Trump è il suo più grosso problema nell’elettorato repubblicano; e la campagna lo sa. «Quante volte ho sentito dire: vorrei le politiche di Trump senza la sua personalità!» ha detto sul palco la sua ex manager elettorale Kellyanne Conway. Ha aggiunto: «Ma non ci potrebbero essere quelle politiche senza la sua personalità». Questo sforzo di moderare i toni era visibile già nel Trump che ha incontrato Biden al dibattito (molto meno aggressivo che quattro o otto anni fa) e alla convention, allo scopo di ridefinire la sua personalità, hanno sfilato per quattro giorni parenti, amici, alleati che descrivevano il Trump «normale». 

La diciassettenne Kai, figlia di Don Jr, la nipote più grande, lo ha raccontato come un «nonno normale» che gioca con lei a golf e si vanta dei risultati scolastici della nipote con gli amici (alla fine della terza giornata della convention è apparso circondato da tutti i nipoti). Le due nuore, l’ambiziosa Lara (moglie di Eric che guida il comitato nazionale del partito) e Kim Guilfoyle (che sta con Don Jr), lo hanno descritto come qualcuno che intuisce e valorizza potenzialità che «nemmeno loro sapevano di avere». Anche il dolore e la rabbia dei familiari di 13 militari americani morti nell’attentato suicida dell’agosto 2021 in Afghanistan, durante il caotico ritiro dal Paese, si allinea a questo scopo: hanno descritto un Biden freddo che «guardava l’orologio ai funerali» dei loro cari, mentre Trump «ha passato sei ore con noi a Bedminster». «Mi aspettavo un politico arrogante — ha detto una madre — ma ci ha incontrati perché sapeva che ci avrebbe fatto sentire meglio». Nell’ultima serata Melania e Ivanka con il marito Jared Kushner lo hanno affiancato nella tribuna, assente soltanto Barron.

Questo succede mentre i delegati agitano cartelli che dicono «Deportazioni di massa adesso»; mentre Peter Navarro, l’ex consigliere per il commercio scarcerato per aver rifiutato di testimoniare alla Camera sull’assalto al Congresso, accusa il sistema giudiziario d’essere asservito a Biden. Quanto alle politiche di un nuovo mandato, è stato in gran parte Vance a parlarne: un’America first aperta «agli americani di ogni colore, genere e orientamento sessuale» (ma comunque con due uomini bianchi al vertice), una immigrazione «alle nostre condizioni», il monito agli alleati che devono «condividere il peso di garantire la pace» e «non ci saranno più regali per le nazioni che tradiscono la generosità dei contribuenti americani». È una idea difensiva dell’America: una casa (e un’economia) da proteggere, spiega Vance, con toni che suonano insieme trumpiani e obamiani, la nostalgia del passato e la promessa di cambiamento («Questa è una notte di speranza»).

18 luglio 2024

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