Nuovi elementi cambiano la cronologia dell'attentato a Trump: Crooks sul luogo del comizio tre ore prima passa i controlli con un misuratore di distanza (strumento dei tiratori)

diGuido Olimpio

Non è escluso che avesse previsto di farsi uccidere dalla polizia. Una fonte anonima ha parlato di «problemi mentali» al Daily Mail, ma per l'FBI non ci sono riscontri 

Nuovi elementi cambiano la cronologia dell'attentato a Trump: Crooks sul luogo del comizio tre ore prima passa i controlli con un misuratore di distanza (strumento dei tiratori)

Il nastro giallo della polizia nei pressi della casa di Thomas Crooks (Foto di Simone Sabattini)

Nuovi frammenti di notizie mutano – di nuovo - la cronologia dell’attentato a Donald Trump e aggiungono interrogativi sull’efficacia della sicurezza.

Il controllo

Thomas Crooks sarebbe arrivato nell’area del comizio quasi tre ore prima dell’attacco. Attorno alle 15 – ha rivelato Channel 11 – il giovane si presenta ad uno dei check point che fanno da filtro e viene fermato perché gli trovano addosso – grazie al metal detector - un misuratore di distanza, oggetto di solito usato da cacciatori o tiratori. Lo lasciano passare, qualcuno lo tiene d’occhio o dovrebbe farlo. Di fatto scompare, confuso tra le persone che attendono l’evento. Lo avvistano di nuovo alle 17.45. È il momento critico, chiuso in 3-5 minuti: un tiratore scelto delle forze locali si accorge del suo fare sospetto e gli scatta una foto, per poi avvisare la catena di comando. Lo vedranno ancora andare e venire, fintanto che raggiunge il tetto e apre il fuoco. Sempre per l’emittente, l’attentatore era sul tetto sette minuti prima che un poliziotto salisse a vedere, ricognizione subito interrotta perché l’agente è ridisceso in quanto minacciato dal fucile. Seguono alcune domande. Come ha fatto il killer a far passare il fucile attraverso i controlli? Ha usato davvero la scala che aveva acquistato nei giorni precedenti (ma di nuovo non si capisce come possa aver superato le verifiche)? O si è arrampicato? Il punto è che ci sono state diverse occasioni dove il ventenne poteva essere fermato e questo va oltre la disputa tra Secret Service e forze locali.

La dotazione

Il ragazzo ha preparato la sua missione in modo accurato. Lo fanno alcuni terroristi, lo fanno più di loro gli sparatori di massa americani. E credo che Thomas li abbia studiati. La sua dotazione comprendeva: due corpetti antiproiettile, un fucile tipo AR 15, tre caricatori pieni con un centinaio di «colpi», due presunti ordigni esplosivi sull’auto e un terzo in casa. Quando ha preso posizione per sparare aveva il cellulare – in gran parte analizzato -, il misuratore di distanza e radiocomando che doveva servire ad attivare le bombe (un diversivo).
Pensava di scappare? Come, se faceva saltare la vettura? O era pronto a morire sotto il fuoco dei cecchini? Qualcuno non ha escluso che il giovane dal profilo oscuro e misterioso volesse farsi ammazzare dalla polizia, scelta di molti shooters. Il suicide by the cop.

La famiglia

Grande riserbo sulla famiglia dell’assassino, anche perché erano ultrariservati, «chiusi», quasi come il figlio. Una fonte (purtroppo) anonima ha dichiarato al Daily Mail che Thomas aveva da alcuni anni problemi mentali, condizione che si sarebbe aggravata progressivamente. La stessa fonte ipotizza che il padre, esperto di comportamenti, possa averlo «seguito». L’FBI, però, ha precisato di non aver avuto riscontri su guai psichiatrici: è una conclusione parziale? Sarebbe interessante sapere cosa ha raccontato il padre agli inquirenti. Ad oggi sono uscite due informazioni. La prima. Nell’immediatezza dell’attacco è stato lui a contattare le autorità. Lo ha fatto prima o dopo che era stata resa nota l’identità dell’attentatore? Va ricordato che la polizia è risalito al nome usando la matricola dell’AR 15, il ragazzo non aveva documenti. La seconda. Ancora il padre ha detto che qualche volta prestava al figlio uno dei suoi fucili ed è con uno di questi che il ventenne della Pennsylvania ha tentato di far fuori The Donald. Come sempre c’è molto da indagare, guardando all’ambiente esterno e alla sfera più personale.

17 luglio 2024

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