Imballaggi, D’Amato: «Troppe regole sul green, così l’industria europea perde competitività»

Imballaggi, D'Amato: «Troppe regole sul green, così l'industria europea  perde competitività» Imballaggi, D’Amato: «Troppe regole sul green, così l’industria europea

ave crisi strutturale dell’economia europea che è una crisi di competitività, determinata dalla confusa e contradittoria iper regolamentazione che ha determinato una paralisi degli investimenti e un severo arretramento competitivo dell’Europa. E questo nonostante siamo il continente che più di tutti ha saputo creare un sistema di economia circolare forte e competitivo e ha continuato a investire in maniera significativa nella riduzione dell’emissioni. È molto importante che sia stato affidato a Mario Draghi il compito di proporre la strategia competitiva dell’Europa. Ma questo è un tema che non può essere affrontato dalla prossima legislatura ma ora e subito». Antonio D’Amato, ceo di Seda, past president di Confindustria e oggi alla guida di Eppa, European packaging paper alliance va oltre il packaging per parlare in generale di industria.

La grande partita che si gioca in Europa è quella del patto di Stabilità...
«Un patto che deve diventare prima di crescita e poi di Stabilità. Detto questo, l’Italia non potrà mai crescere quanto serve per raggiungere un equilibrio di finanza pubblica se il tasso di occupazione non passa dal 60% al 70-75%. Al Nord a questi livelli ci siamo, bisogna investire sul Sud».

Gli Usa tornano a puntare sull’industria. L’Europa?
«L’Europa dovrebbe farlo molto di più! Dovremmo avere capito la lezione. Le delocalizzazioni a partire dagli anni Duemila e poi la crisi finanziaria del 2008 hanno ridotto la capacità produttiva della nostra industria, abbiamo perso intere filiere. Ma senza industria non c’è sviluppo perché è l’industria a trainare l’innovazione. Gli Usa hanno messo in atto politiche di recupero della competitività, l’Ue non ha una adeguata capacità di reazione. Non solo: diversi segnali mi fanno pensare che si cerchino di usare questi ultimi mesi di legislatura per fare passare provvedimenti ideologici. Ci opporremo con tutte le forze».

Quale posizione si aspetta prenderà il Consiglio Ue sul regolamento del packaging?
«Il testo del Parlamento coniuga le buone ragioni dell’economia circolare con la tutela dell’ambiente. Non mette a rischio la filiera produttiva. Il documento elaborato dalla presidenza spagnola, base per la posizione del consiglio, è un passo indietro, torna alla visione ideologica e infondata sul piano scientifico della commissione, penalizzando il riciclo rispetto al riuso».

L’Italia con altri 11 Paesi sta promuovendo un documento più vicino alle posizioni del Parlamento. Ma tra i firmatari mancano Paesi come Francia e Germania.
«Le posizioni contradittorie tenute da Francia e Germania sul merito dei dossier rispecchiano gli equilibri complessi sul piano politico che le contraddistinguono. Pensiamo alla linea della Francia sul packaging del Camembert. Ma noi andiamo avanti. Con la forza di una posizione fondata su un’analisi seria e oggettiva delle questioni».

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