Grandi Stazioni, in vendita Milano Centrale e Roma Termini: Antin punta a 1,5 miliardi

Grandi Stazioni, in vendita Milano Centrale e Roma Termini: Antin punta a 1,5 miliardi Grandi Stazioni, in vendita Milano Centrale e Roma Termini: Antin punta a 1,5 miliardi

Nuova fermata in vista per Grandi Stazioni, la società che ha in pancia 14 scali ferroviari in 11 città. Secondo indiscrezioni, il fondo francese Antin starebbe vagliando la cessione della sua quota, pari al 65% del polo delle stazioni che comprende anche Milano Centrale, Torino Porta Nuova, Venezia Santa Lucia, Verona Porta Nuova, Bologna Centrale, Firenze Santa Maria Novella, Roma Termini e Napoli Centrale.

I numeri di Grandi Stazioni

Grandi Stazioni ne gestisce in concessione gli spazi commerciali e ha generato circa 600 milioni di fatturato nel 2022 con 60 milioni di margine operativo lordo che dovrebbe salire a 80 a fine anno, recuperando i livelli pre-Covid. Negli scali passano ogni giorno oltre 2 milioni di passeggeri e sono presenti 850 unità commerciali. La concessione scadrà nel 2045. Grandi Stazioni è uno degli ultimi investimenti nel portafoglio del secondo fondo che Antin ha lanciato nel 2014 e che a fine 2022 aveva valorizzato il 91% degli investimenti. Il fondo avrebbe già avuto contatti con banche d’affari per saggiare l’appetito del mercato. Il mandato di advisory non è ancora stato conferito ma si fanno i nomi di banche internazionali come Goldman Sachs e Ubs.

I possibili pretendenti

La ricerca dovrebbe rivolgersi verso grandi investitori infrastrutturali e immobiliari. Secondo alcune fonti il fondo svedese Eqt figurerebbe tra gli interessati ma non è da escludere che possano ripresentarsi alcuni degli investitori che 7 anni fa avevano partecipato all’asta poi vinta da Antin: il tedesco Dws, il Gic di Singapore e la francese Altarea che nel 2019 ha vinto la gara su Cento Stazioni. L’operazione si preannuncia di taglia con una valutazione che potrebbe arrivare fino a 1,5 miliardi per un asset che nel 2016 era stato ceduto nell’ambito di una transazione da circa 950 milioni. La dimensione dipenderà anche dalla volontà dei due soci di minoranza di Grandi Stazioni, il fondo Icamap (23%) e Borletti Group di Maurizio Borletti (11%). Una compagine a sua volta subentrata a Fs ed Eurostazioni, partecipata da Edizione, Vianini, Pirelli e Sncf.

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