Inchiesta di Genova, l'attacco di Nordio: «L'ordinanza su Toti? Non ci ho capito nulla. Spinelli resta agli arresti
Il magistrato sull'ordinanza del Tribunale del riesame di Genova che ha rigettato l’istanza di Toti di annullamento dei domiciliari ai quali si trova dal 7 maggio. Oggi in piazza Schlein e Conte
La premessa non può che essere doverosamente istituzionale: «Indipendenza ed autonomia della magistratura sono sovrane», «non posso né criticare né commentare» l’ordinanza del Tribunale del riesame di Genova, che ha confermato i domiciliari per Toti. Ma subito dopo il Guardasigilli Nordio ricorre a malcelata ironia: «L’ ho letta con grande attenzione», «non ho capito nulla».
Aula della Camera, ieri pomeriggio. Il ministro della giustizia risponde nel question time all’interrogazione dei deputati di Noi Moderati che chiedono un’ ispezione al Tribunale del riesame che ha rigettato l’istanza di Toti di annullamento dei domiciliari ai quali si trova dal 7 maggio. Secondo i giudici, se tornasse a fare il governatore della Liguria, potrebbe di nuovo tornare a commettere reati. La Procura lo accusa di corruzione per aver ricevuto, tra il 2021 e il 2023, dall’imprenditore portuale Aldo Spinelli, finanziamenti per 70 mila euro, dichiarati secondo legge, e altri 4.100 per una decina di posti ad una cena elettorale.
«Il caso Toti riguarda tutti i cittadini», assicura Maurizio Lupi. Il leader di Noi moderati ha «assoluto rispetto all’autonomia della magistratura» e non vuole che si apra un dibattito parlamentare, chiede, però, che ci si sia equilibrio tra le necessità delle indagini e «il diritto di un presidente di regione eletto a grande maggioranza a poter esercitare le proprie funzioni» e che, per tornare libero, non ha altra scelta che «dimettersi».
Quando prende la parola dai banchi del governo, Nordio parla con attenzione. «Siamo convinti che nessuna inchiesta può e deve condizionare la legittimità di una carica politica determinata dalla volontà popolare», afferma, e rivela che il suo ministero ha acquisito l’ordinanza dopo che due consiglieri laici del Csm indicati dal centro destra hanno chiesto di aprire una pratica su eventuali profili disciplinari. «Di recente ho riletto con grande attenzione la Fenomenologia dello spirito di Hegel e sono riuscito a capirla, ho letto questa ordinanza e non ho capito nulla», chiosa. Risposta che soddisfa Lupi per il «giudizio politico» che contiene.
Ieri il riesame ha confermato i domiciliari anche per Spinelli. Dopo più di due mesi di arresti non c’è più rischio che possa inquinare le prove, ma, secondo i giudici, anche lui come Toti potrebbe tornare a delinquere vista la sua «indubbia spregiudicatezza» e la «sistematicità del meccanismo corruttivo» che usa. Ha detto che da sempre «cura i propri interessi» attraverso contatti con «gli esponenti politici di turno», ma ha negato di aver corrotto Toti anche se ha ammesso di avergli chiesto di «sbloccare» le sue pratiche amministrative. È evidente, annota il Tribunale, che nell’84enne imprenditore non c’è stata alcuna «resipiscenza o qualsivoglia revisione critica». I tanti contanti (215 mila euro più 21 mila dollari Usa e 5.100 sterline inglesi) sequestrati nella sua villa per i giudici sono incompatibili «con le spese quotidiane», anche per un uomo ricco come lui, e non hanno «alcuna lecita spiegazione» se non che erano pronti per «nuovi pagamenti non tracciabili contrassegnati da una finalità che non si stenta a presumere delittuosa» .
Oggi il centrosinistra chiederà le dimissioni di Toti in una manifestazione con i leader Schlein (Pd), M5s Conte (M5s), Bonelli e Fratoianni (Avs). «Si andrà alle urne, non perché lo chiedono le piazze, ma perché siamo in democrazia», ha detto un Toti «amareggiato ma non preoccupato» all’assessore Giacomo Giampedrone che lo ha incontrato autorizzato dal gip (domani sarà la volta del ministro Salvini). Ed ha aggiunto: «Se chi deve costruire l’alternativa trova come unico argomento per riunirsi la contestazione dei principi cardine della democrazia, presunzione di innocenza e indipendenza tra politica e giustizia, dimostra l’assenza di un progetto e di rispetto per le istituzioni».