Elezioni Usa, in California Newsom resta un «sorvegliato speciale»: e già si pensa a novembre

SAN FRANCISCO — La California � la regina del Super Tuesday: lo Stato pi� ricco e popoloso d’America � anche quello che assegna pi� delegati alla convention democratica (424) e a quella repubblicana (169). Eppure qui nei giorni prima del voto si � parlato assai poco (e con un certo fastidio) di Joe Biden e Donald Trump: perch� l’esito delle primarie presidenziali � scontato in loro favore, perch� in questo mondo dominato dai progressisti, dalla tecnologia e attraversato da culti della giovinezza, i due grandi vecchi della politica sono poco amati, anche se per motivi diversi, ma soprattutto perch� stanotte qui si sono giocate anche altre partite importanti per il futuro politico dell’America.

Anzich� di Casa Bianca, qui si � parlato del governatore dello Stato, Gavin Newsom, del deputato Adam Schiff e di Steve Garvey, ex campione di baseball dei Los Angeles Dodgers, candidato senatoriale a sorpresa dei repubblicani. E dei politici in lotta per i seggi della Central Valley agricola, quella dei romanzi di John Steinbeck, roccaforte repubblicana in uno Stato democratico.

Newsom non � in scadenza, ma resta �sorvegliato speciale� perch� considerato in pole position in caso di improvviso ritiro di Biden. E l’opposizione repubblicana, che non pu� strappare ai democratici la leadership dello Stato e vuole tagliare la strada al governatore, cerca di rovesciare il tavolo con un colpo di mano: il partito ha appena lanciato un nuovo recall contro Newsom (cio� il tentativo di indire un referendum popolare per la sua rimozione).

Ci avevano gi� provato nel 2021: allora gli elettori confermarono la fiducia a Newsom a larga maggioranza (63%). Riprovano oggi (per andare al voto servono un milione e 300 mila firme in 160 giorni) con accuse su criminalit�, clandestini e deficit di bilancio, ma, alla ricerca anche di consensi tra indipendenti e democratici scontenti, dipingono il governatore come �un surrogato di Biden�, un politico che, divorato dall’ambizione politica nazionale, non fa pi� il suo lavoro, lasciando andare la California alla deriva.

Accuse estreme e in parte infondate, ma non c’� dubbio che, da quando ha sfidato a duello il governatore della Florida Ron DeSantis davanti alle telecamere della Fox e ha cominciato a diffondere spot televisivi nazionali, Newsom ha mostrato di guardare, per il suo futuro, al di l� della California.

Ma ieri i cittadini della West Coast hanno votato anche per i candidati di Camera e Senato. Cruciale la battaglia per il seggio che fu della senatrice Dianne Feinstein, scomparsa 5 mesi fa. Il moderato di �lungo corso� Adam Schiff, potente a Washington e alleato di Biden, rischiava grosso con la liberal Katie Porter (in California vanno alle elezioni i due che prendono pi� voti alle primarie, anche se dello stesso partito). Ma proprio i trumpiani che l’hanno contestato duramente in Congresso hanno reso Schiff pi� popolare tra i democratici. E l’improvvisa candidatura di Garvey, asso del baseball, potrebbe tagliare fuori dal voto di novembre proprio la Porter.

Occhi puntati, poi, sulla Central Valley che, insieme a Long Island, vicino New York, � l’unica area nella quale i democratici, egemoni in questi due Stati, possono provare a ribaltare gli equilibri della Camera (oggi i repubblicani hanno una maggioranza di soli tre seggi). Devono riprendersi alcuni collegi conquistati dalla destra puntando su immigrazione, criminalit� e impennata dei prezzi. Possibile ma difficile: l’arma migliore di cui dispone la sinistra, la rabbia delle donne contro i repubblicani che le priva del diritto ad abortire, funziona poco in California e a New York, dove quel diritto � comunque garantito.

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