Macron scrive una lettera ai francesi: «Nessuno ha vinto, serve una maggioranza solida e plurale»
Il presidente francese ha rotto il silenzio dopo il ballottaggio del 7 luglio che ha segnato la sconfitta del Rn di Marine Le Pen. Chiede ai partiti di mettere la nazione al di sopra delle proprie ambizioni
Nelle elezioni di domenica «nessuno ha vinto», «nessuna forza politica ha da sola la maggioranza sufficiente e i blocchi o coalizioni prodotti da queste elezioni sono tutti minoritari». Il presidente francese Emmanuel Macron ha deciso di rompere il silenzio disciplinato che lo accompagna da dal 7 luglio, il giorno che ha segnato la sconfitta dell'estrema destra, con una lettera indirizzata ai suoi concittadini. Sui siti dei giornali d'Oltralpe si trova il testo integrale che inizia, come le più classiche delle lettere, con un confidenziale «care francesi e care francesi». Dopo i ringraziamenti di rito per aver accolto la mobilitazione alle urne di cui tutte le forze politiche francesi si sono fatte promotrici, Macron ammette che è il momento di trarre qualche conclusione. Questa esigenza arriva a un mese dalla scelta di sciogliere l'Assemblea nazionale, tra lo sgomento di collaboratori e non, dopo lo schiaffo delle Europee che hanno incoronato il Ressemblement national di Marine Le Pen e Jordan Bardella come partito campione di preferenze.
«Serve un grande raggruppamento»
Il presidente prosegue esprimendo la soddisfazione per aver bloccato il Rn dopo il successo del primo turno, ma ammette che il mancato raggiungimento della maggioranza assoluta (gli agognati 289 seggi) fa sì che «i blocchi o le coalizioni che emergono da queste elezioni sono tutti in minoranza. Divise al primo turno, unite da reciproci ritiri al secondo, elette grazie al voto degli elettori dei loro ex avversari, solo le forze repubblicane rappresentano la maggioranza assoluta. La natura di queste elezioni, segnate da una chiara richiesta di cambiamento e di condivisione del potere, richiede la creazione di un grande raggruppamento». Una lettera ai francesi che ha quindi anche il sapore di un appello alle altre forze politiche affinché una maggioranza di fatto sia formata, così da garantire la governabilità del Paese.
La maggioranza «solida e plurale» che vada oltre le ambizioni dei partiti
Macron prosegue riflettendo anche sul suo stesso ruolo di presidente della Repubblica francese, «sono al tempo stesso protettore dell'interesse della Nazione e garante delle istituzioni e del rispetto della vostra scelta (degli elettori, ndr)». E prosegue: «È per questo motivo che chiedo a tutte le forze politiche che si riconoscono nelle istituzioni repubblicane, nello Stato di diritto, nel parlamentarismo, in un orientamento europeo e nella difesa dell’indipendenza francese, di impegnarsi in un dialogo sincero e leale per costruire una maggioranza solida, necessariamente plurale, per il Paese. Idee e programmi prima che posizioni e personalità: questo convegno deve essere costruito intorno ad alcuni grandi principi per il Paese, valori repubblicani chiari e condivisi, un progetto pragmatico e leggibile e tenere conto delle preoccupazioni che avete espresso in occasione delle elezioni. Deve garantire la massima stabilità istituzionale possibile. Riunirà donne e uomini che, nella tradizione della Quinta Repubblica, pongono il loro Paese al di sopra del loro partito, la Nazione al di sopra delle loro ambizioni. Ciò che i francesi hanno scelto alle urne, il fronte repubblicano, le forze politiche devono realizzarlo con le loro azioni».
Siccome Macron per ora ha deciso di rifiutare le dimissioni dell'attuale primo ministro Gabriel Attal, rompe gli indugi anche su quel fronte: «È alla luce di questi principi che deciderò sulla nomina del Primo Ministro. Ciò richiede di concedere un po’ di tempo alle forze politiche per costruire questi compromessi con serenità e rispetto per tutti. Fino ad allora, l’attuale governo continuerà ad esercitare le sue responsabilità e si occuperà dell’attualità, secondo la tradizione repubblicana».
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