Boeing, i 97 problemi trovati dagli ispettori nel 737 Max (quello del portellone staccato)
di Leonard Berberi
Gli standard di sicurezza del trasporto aereo in Indonesia tornano di nuovo nel mirino dopo che i piloti, in quel momento in volo, si sono addormentati in cabina per circa mezz’ora. I due sono stati sospesi, temporaneamente, dalla compagnia Batik Air (del gruppo Lion Air) e l’aereo è atterrato senza problemi. Il Comitato nazionale per la sicurezza dei trasporti del Paese asiatico ha criticato l’approccio del vettore per quanto riguarda la salute del personale. Nel 2019 un velivolo sempre di Batik Air ha dovuto effettuare un atterraggio di emergenza perché uno dei piloti era svenuto.
La vicenda del sonno dei piloti risale allo scorso 25 gennaio, ma la sospensione è scattata soltanto negli ultimi giorni. Il volo Batik Air 6723 decolla da Kendari alle 8.05 del mattino (l’1.05 di notte in Italia) con destinazione la capitale Giacarta e una durata programmata di due ore e venti minuti. Alle 8.37 l’aereo, un Airbus A320, si trova a quota 36 mila piedi (circa 11 mila metri), secondo il rapporto investigativo preliminare. A quel punto il «pilota al comando», 32 anni, inizia il riposo «controllato» dopo autorizzazione del collega, 28 anni.
La rotta del volo Batik Air (da RadarBox)
Alle 9.22 il comandante si sveglia e chiede al suo primo ufficiale se vuole riposare lui, ma il pilota risponde che può andare avanti. Il comandante torna a dormire dopo una trentina di secondi, annota il documento investigativo. Alle 9.24 il primo ufficiale chiede al controllore di volo di cambiare rotta per evitare una perturbazione. Cinque minuti dopo contatta un’assistente in cabina per sincerarsi delle condizioni dei passeggeri dopo una turbolenza. Alle 9.34 pilota e controllore si parlano di nuovo per aggiornarsi sul viaggio.
Alle 9.43 e 32 secondi il pilota contatta la torre di controllo di Giacarta che fornisce alcune istruzioni su come procedere. Pochi secondi dopo il primo ufficiale si addormenta. Tanto che quando il velivolo inizia a proseguire verso una traiettoria non prevista alle 9.56 il controllore di volo contatta la cabina di pilotaggio dell’Airbus. Ma nessuno risponde. Un minuto dopo il controllore chiama di nuovo il velivolo e anche in questo caso non ottiene una risposta. «Dopo diversi tentativi — scrive il documento — il controllore chiede ad altri piloti in volo di contattare i colleghi. Ma nessuna delle chiamate ha ottenuto una risposta».
di Leonard Berberi
Alle 9.11, annotano gli investigatori, il comandande si sveglia, si accorge che l’aereo è fuori rotta e subito dopo nota che il collega sta dormendo. A quel punto lo sveglia e nel frattempo inizia a rispondere al controllore e a un altro pilota nei paraggi. Alla torre l’uomo spiega che non hanno potuto mettersi in contatto per un po’ di tempo per problemi alle comunicazioni radio che erano stati poi risolti. Il volo è poi regolarmente atterrato nella capitale indonesiana senza problemi per i 153 passeggeri e i 4 assistenti di volo a bordo.
In realtà, si scopre pochi giorni dopo, la strumentazione per le comunicazioni radio a bordo dell’Airbus non ha avuto alcun problema. A quel punto viene aperta un’inchiesta. Che raccoglie anche gli esami medici effettuati prima del volo: secondo i documenti i piloti erano stati ritenuti in grado di volare, anche perché la pressione sanguigna e la frequenza cardiaca erano normali e i test sulla presenza di alcol hanno dato esito negativo. Quello che gli esami medici non hanno individuato — accusano gli investigatori — è lo stato di riposo di comandante e primo ufficiale. Per questo le autorità hanno «duramente rimproverato» Batik Air chiedendo di fare maggiore attenzione ai tempi di riposo (accusa che il vettore respinge).
di CorriereTV
Le indagini successive hanno accertato che il primo ufficiale arrivava da giorni di riposo scarso o assente per una combinazione di fattori: il trasloco da una casa all’altra della sua famiglia e il poco sonno negli ultimi tempi dovuto al continuo alzarsi di notte per badare, assieme alla moglie, alla coppia di gemelli nata da poco più di un mese.
Gli addetti ai lavori sottolineano che il riposo «controllato» è previsto però che tecnicamente in quel viaggio la durata era inferiore al minimo consentito. Di solito, spiegano al Corriere, questo viene autorizzato per voli di almeno 2 ore e 25 minuti. Come mai? L’idea è che nei primi 20 minuti di volo nessuno dei piloti possa riposarsi. Poi possono dormire per 45 minuti — ovviamente soltanto uno, non tutti e due allo stesso tempo —. Al risveglio il pilota per altri 20 minuti non può toccare nulla dell’aereo (nel cosiddetto periodo di «recovery») e nessuno può chiudere gli occhi negli ultimi 60 minuti che precedono l’atterraggio. Il pisolino, poi, non solo va discusso con l’altro pilota, ma va anche pianificato attentamente, avvisando gli assistenti di volo. Che, nel volo finito sotto inchiesta, non sono mai entrati durante il periodo di sonno né di uno, né di entrambi i piloti.
lberberi@corriere.it
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