MasterChef 13: «schiaffi» in cucina con Cannavacciuolo tra pizze e pasta alla brace

MasterChef 13: �schiaffi� in cucina con Cannavacciuolo tra pizze e pasta alla brace MasterChef 13: �schiaffi� in cucina con Cannavacciuolo tra pizze e pasta alla brace

Osare col colore, rompere i tab� con una pizza all’ananas o una pasta cacio e pepe cotta alla brace. L’ottava puntata di MasterChef Italia 13, andata in onda la sera del primo febbraio, si pu� riassumere cos�.

La mistery box colorata

L’episodio si � aperto con una mistery box all’insegna della creativit� cromatica. I nove concorrenti in gara hanno trovato sul bancone degli ingredienti dai colori sgargianti e con la potenzialit� di donare sfumature forti ai piatti: barbabietola, cavolo viola, alga spirulina, zafferano, curcuma fresca, spinaci freschi, avocado, concentrato di pomodoro, melograno e lampone. A questi era possibile abbinare piatti di vari colori e tre materie prime �bianche�, da usare come una tela: rombo, capesante e daikon. �Vogliamo fantasia, follia, scintille�, hanno detto i tre giudici Bruno Barbieri, Antonino Cannavacciuolo e Giorgio Locatelli.

La vittoria di Michela

In molti hanno preso ispirazione dai grandi artisti del passato: �Mi ispiro a Bangkok�, ha affermato Settimino durante la prova a un perplesso Barberi, storpiando il nome di Vincent Van Gogh. Alla fine, i piatti migliori sono stati realizzati da Antonio, Marcus e Michela. Quest’ultima, in particolare, si � aggiudicata la vittoria e l’ultima golden pin in palio con il suo �Vivo coloratamente�: capesante allo zafferano e rombo alla barbabietola con daikon alla spirulina, gel di spinacino e cialda alla curcuma. Questa nuova affermazione di Michela ha innervosito Kassandra, che ha manifestato con una smorfia il suo disappunto. �Non scuotere la testa, non � carino�, l’ha strigliata Locatelli.

Pizza alla romana

Lo step successivo, l’invention test, � arrivato con una novit� assoluta: per la prima volta la prova � durata non una manciata di minuti o qualche ora, ma tutta una notte. Ad affiancare i giudici c’era Pierluigi Roscioli, maestro della lievitazione dell’omonimo forno di Roma, che ha guidato gli aspiranti chef nella creazione di una pizza in teglia in due fasi. Per prima cosa occorreva formare e lavorare l’impasto �schiaffeggiandolo� con energia, come ha pi� volte esortato a fare chef Cannavacciuolo. Il tutto restando svegli fino a notte inoltrata, come i fornai, per effettuare le �pieghe� al momento giusto, rispettando la lievitazione. La mattina successiva, a lievitazione ultimata, i concorrenti hanno dovuto completare la pizza stendendola, condendola con ingredienti a piacere e cuocendola in forno. Per tre persone selezionate da Michela, Kassandra, Eleonora e Antonio, c’era una sfida in pi�: realizzare una seconda pizza gourmet con la pasta croccante ripassata in forno. A prevalere sul gruppo � stato, in questo caso, proprio uno dei penalizzati: Eleonora, che ha farcito la pizza con ceci e melanzane e portato come seconda proposta una pizza dolce con mousse al cioccolato.

La pizza all’ananas di Marcus

Il peggiore � stato invece Marcus: ha sorpreso tutti (soprattutto Cannavacciuolo) con una pizza all’ananas, che non si � per� dimostrata all’altezza delle aspettative. Per premiare il coraggio, tuttavia, i giudici hanno deciso di non eliminare il concorrente, che ha ricevuto un grembiule nero e, quindi, la possibilit� di giocarsi il posto nella cucina di MasterChef al pressure test, con la squadra perdente della sfida successiva.

La prova in esterna

Ad attendere chi era rimasto in gara, infatti, c’era la prova in esterna, ambientata questa volta in Val di Chiana, la zona della Toscana celebre per gli allevamenti di bovini di razza Chianina. Filo rosso della sfida � stato l’utilizzo della brace: gli aspiranti chef, divisi in due brigate, hanno dovuto preparare un menu in tre portate utilizzando solo questo metodo di cottura. A supervisionare tutto c’era Errico Recanati, chef del ristorante stellato �Andreina� di Loreto (Ancona).

La sfida alla brace

La squadra blu, selezionata da Eleonora, con Nicol�, Deborah, Antonio, ha dovuto cucinare uno spiedino di frattaglie di pollo con ananas e salsa di frutti rossi, degli spaghettoni cacio e pepe e una tagliata di chianina con patate. La squadra rossa, composta da Michela, Settimino, Sara e Kassandra, si � invece misurata con uno spiedino di interiora di chianina con salsa al cavolo nero, dei bucatini alla carbonara (senza uovo) e del pollo cotto da lontano con cavolfiori e chutney di mandarino. Ad assaggiare ogni piatto c’erano venti esperti di brace tra macellai, appassionati e ristoratori della zona. Contro ogni pronostico, dati i cattivi rapporti tra i suoi componenti, la prova � terminata con una vittoria per 18 a 2 della squadra rossa.

Il pressure test

I membri della squadra blu si sono quindi ritrovati, insieme a Marcus, ad affrontare il pressure test. I cinque sono stati chiamati a cucinare un piatto a base di rognone e pur� di patate partendo da una recensione negativa pescata da internet, tenendo conto delle critiche dell’utente al �piatto originale�. A lasciare la cucina per sempre � stato Marcus, che ha dimenticato la padella sul fuoco facendo bruciare la carne.