Burberry taglia le stime e crolla in Borsa: la frenata del lusso (ma Cucinelli corre)

Burberry taglia le stime e crolla in Borsa a Londra: la frenata del lusso (ma Cucinelli corre) Burberry taglia le stime e crolla in Borsa a Londra: la frenata del lusso (ma Cucinelli corre)

La domanda globale del lusso rallenta e Burberry crolla in Borsa, dopo il taglio delle stime per l’esercizio in corso che si chiude a fine marzo. Il marchio britannico, a metà mattina, perdeva il 6,2% sul listino londinese, dopo una caduta di oltre il 9% a causa di un nuovo profit warning, un allarme sui profitti, che ora il gruppo prevede inferiori alle stime indicate in precedenza, la cosiddetta guidance, per il bilancio 2023-24. E’ il secondo profit warning lanciato da Burberry in soli tre mesi e pesa ulteriormente sull’andamento in Borsa del titolo, che nell’ultimo anno ha perso oltre il 40% sul London Stock Exchange. In discesa anche le altre azioni del lusso, con in big francesi Lvmh a Kering in flessione tra l’1,5 e il 2% venerdì. A Piazza Affari sono invece in positivo Moncler e Brunello Cucinelli, mentre Ferragamo perde lo 0,53%.

Dicembre, che è un mese chiave per il settore e può fare cambiare verso ai conti dell’intero anno, non è andato bene come sperato e le vendite natalizie sono state deboli, segnando un’ulteriore frenata alle domanda di beni di lusso, spiega la maison inglese.

Sulla base dei tassi di cambio in vigore al 29 dicembre 2023, si stima un impatto di circa 120 milioni di sterline sul fatturato e di circa 60 milioni di sterline sull’utile operativo rettificato, previsto per l’intero anno tra i 410 e i 460 milioni di sterline, che in euro equivale a un range tra 477 e 535 milioni. A novembre, l’azienda aveva dichiarato che l’utile operativo rettificato sarebbe stato verso la parte bassa delle previsioni degli analisti, che all’epoca si attestavano tra i 552 e i 668 milioni di sterline.

Nonostante l’impatto sull’attività corrente, Burberry continua a restare fiducioso e conta di centrare l’mabizioso traguardo di «4 miliardi di sterline di fatturato», 4,65 miliardi di euro, ha rassicurato Jonathan Akeroyd, ceo del gruppo dall’aprile 2022.

Al 30 dicembre 2023 le vendite sono state pari a 706 milioni di sterline, in calo del 7% rispetto all’anno precedente. Guardando alle aree geografiche, l’Asia e Pacifico registra un aumento del 3%, grazie alla spinta di Cina (+8%) e Giappone (+9%); l’Europa scende del 5% e nel complesso nord e Sud America segnano -15%.

Anche gli altri marchi del lusso, da Lvmh (che controlla Louis Vuitton e Dior) a Kering (gucci e Bottega Veneta) fino a Chanel, sono stati colpiti dalla diminuzione della domanda di beni di lusso nei mercati più importanti per le loro vendite, ma in modo minore rispetto a Burberry.

Il conflitto in Medio Oriente ha aggiunto incertezza geopolitica alle prospettive del settore del lusso già offuscato dall’inflazione che, sebbene in discesa, resta ancora alta, come ha segnalato il dato americano di dicembre, con l’indice in risalta al 3,4%, mentre nella zona euro l’inflazione il mese scorso è tornata al 2,9% dal 2,4% di novembre. Se i consumatori di Stati Uniti e Europa frenano gli acquisti, in Cina le prospettive per un forte rimbalzo sono state compromesse da una crisi immobiliare, ora temuta anche dalle autorità di Pechino.

«Le crepe che si stanno manifestando nella domanda di lusso sono molto eloquenti. I cosiddetti acquirenti aspirazionali sono una delle categorie demografiche stanno frenando gli acquisti e Burberry è più esposto a questo tipo di clienti che al lusso di fascia alta», spiega Sophie Lund-Yates, capo analista azionario di Hargreaves Lansansans.

La controprova è data da Brunello Cucinelli che, in un mercato in frenata, invece continua a crescere in modo molto forte, permettendo al fatturato di superare 1,1 miliardi (+23,9% a cambi correnti e +26% a cambi costanti). Con le vendite in crescita in tutte le aree geografiche, dall’Europa (+16,8%) alle Americhe (+20,8%) all’Asia (+40%), secondo i dati preliminari comunicati lunedì. «Due aspetti hanno giocato un ruolo centrale in tutto il 2023: l’esclusività, che per noi rappresenta un elemento fondamentale nel lusso assoluto, con la domanda di prodotti rari e di altissima qualità; e il focus sul posizionamento nella fascia più alta del settore luxury, con un’offerta caratterizzata dall’altissima artigianalità dei manufatti», ha spiegato il fondatore Brunello Cucinelli, «orgoglioso» di aver raggiunto il fatturato più alto della sua storia.

Fra qualche settimana i dati di Kering, attesi l’8 febbraio, e quelli di Hermès il giorno dopo, permetteranno di capire meglio lo stato di salute del settore.

Iscriviti alle newsletter di L'Economia

Whatever it Takes di Federico Fubini
Le sfide per l’economia e i mercati in un mondo instabile

Europe Matters di Francesca Basso e Viviana Mazza
L’Europa, gli Stati Uniti e l’Italia che contano, con le innovazioni e le decisioni importanti, ma anche le piccole storie di rilievo

One More Thing di Massimo Sideri
Dal mondo della scienza e dell’innovazione tecnologica le notizie che ci cambiano la vita (più di quanto crediamo)

E non dimenticare le newsletter
L'Economia Opinioni e L'Economia Ore 18


Corriere della Sera è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati.