Agnelli, i quattro trust in Svizzera della sorella dell’Avvocato e il 5% dell’impero Exor
di Mario Gerevini
A pochissimi mesi dal primo forum italo-saudita, e dopo aver battuto l’Italia su Expo 2030, gli sceicchi di Riad tornano a intensificare gli investimenti nel Belpaese, sempre mettendo nel mirino imprese del binomio lusso-intrattenimento. L’ultimo ingresso di Public Investment Fund (Pif), il fondo sovrano dell’Arabia Saudita, a essere registrato è quello negli hotel 5 stelle Rocco Forte: il 49% per 1,4 miliardi dopo il disimpegno della Cassa Depositi e Prestiti. Negli stessi giorni il fondo ha acquistato il 6% delle macchine da palestra di Technogym pagandolo 111 milioni: le azioni in mano ai sauditi daranno diritto al 4,5% dei diritti di voto all’assemblea della società di Nerio Alessandri e sono state comprate tramite una società del fondo, la Nif (Neom Investment Fund). Il nome rimanda a quello della megacity che si sta costruendo a Nord del Mar Rosso e lo scopo della società è proprio puntare sui settori che dovranno firmare lo sviluppo del futuribile insediamento: il wellness è uno di questi.
di Mario Gerevini
Era stato poi sempre Pif a bussare alla porta di altri due gioiellini italiani, confermando il gusto per il Made in Italy del principe ereditario che lo presiede, Mohammad bin Salman. Ad aprile, infatti, il fondo si era accomodato sulla tolda degli yacht Azimut Benetti comprandone il 33%, sedendosi tra il 59% della famiglia fondatrice Vitelli e l’8% della Tip di Giovanni Tamburi.
Ma prima ancora di sbarcare nei cantieri ai piedi delle montagne torinesi, nel 2021 Pif si era fermato a San Cesario sul Panaro, nella «Motor Valley», per mettersi al volante delle hypercar Pagani acquistandone – si dice – circa il 30% e lasciando, anche qui, la maggioranza in mano al designer Horacio Pagani. Sarà fuori dall’Italia, ma sempre con un’alleanza tricolore, l’altro colpo messo a segno da Pif: la joint venture con Pirelli (la Bicocca avrà il 25%) per la costruzione di una fabbrica di pneumatici in Arabia Saudita che dovrà sfornare a partire dal 2026 3,5 milioni di pezzi all’anno.
di Valentina Iorio
A dare il segnale d’inizio corsa era stato, a settembre, il forum italo-saudita, tenutosi a Milano, e organizzato congiuntamente dai due governi, che ha sancito il desiderio di Ryad di diversificare la propria economia da quella del petrolio. Nel corso dell’evento sono stati illustrati venti accordi con società italiane, tra le quali figurano la multinazionale genovese Rina, attiva nell’ambito nautico, l’impresa chimica lombarda Italmatch Chemicals e Industrie de Nora, che da Milano fornisce elettrodi per processi elettrochimici industriali, di cui è il primo esportatore al mondo. Nel settore dell’energia sono stati coinvolti A2A ed Eni, che ha siglato un accordo con BinShihon Group, una delle più grandi aziende private dell’Arabia Saudita, per diventare il suo licenziatario esclusivo nel Regno. «Non c’è nulla di nuovo sotto il sole, è normale che nuovi Paesi, quando si affacciano sulla geografia politica del mondo, vogliano investire in Occidente. Lo hanno fatto anche i cinesi e negli anni ‘70 aveva iniziato la Libia di Gheddafi», osserva Stefano Caselli, direttore della Sda Bocconi. «è sotto gli occhi di tutti il fatto che l’Arabia Saudita voglia diventare una piattaforma di real estate, intrattenimento, turismo e attrazione di interesse: abbiamo visto con quale determinazione si è portata a casa Expo 2030».
di Enrico Marro
E l’Italia ha tutte le caratteristiche per essere un buon investimento, secondo Bocconi: «Siamo ricchi di brand, possiamo essere un buon partner commerciale. Siamo noi italiani, semmai, che spesso ci dimentichiamo di investire nel nostro Paese». Il professore mette però in guardia: «Spetta a noi non essere passivi nelle scelte di governance delle aziende dove investe l’Arabia Saudita o qualsiasi altro Paese. L’Italia deve usare quegli investimenti per far crescere occupazione e Pil». E sulla violazione dei diritti umani, Caselli ricorda: «Mai avere due pesi e due misure e usare il tema dei diritti a seconda dell’emozione del momento. Quando si va a fare i turisti, allora è un tema che scompare?».
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02 gen 2024
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