Eredità Del Vecchio, 200 milioni di tasse di successione: il conto diviso tra gli eredi
di Daniela Polizzi
La macchina dell’eredità di Leonardo Del Vecchio — che tra le quote in Essilux e Covivio, Mediobanca, Generali e Unicredit, esprime un valore di mercato di almeno 3o miliardi — va avanti. L’auspicio è di chiudere l’utimo capitolo della successione in tempi brevi ponendo fine al grande cantiere dell’eredità del fondatore Leonardo Del Vecchio, avviato subito dopo la sua scomparsa a giugno con l’assegnazione delle quote di Delfin agli otto eredi che hanno il 12,5% a testa della holding. Per tutti c’è una data significativa: l’assemblea di EssilorLuxottica di cui Delfin ha il 32,3%.
di Daniela Polizzi
Ad aprile l’assemblea dovrà infatti votare la lista presentata dal cda uscente per il rinnovo del consiglio, secondo le regole previste dal mercato francese e che presto dovrebbero entrare in vigore anche in Italia. Vale a dire che la plenaria del gruppo voterà a uno a uno i membri della lista del cda, che vedono in cima Francesco Milleri, presidente e ceo di EssilorLuxottica. La conferma di Milleri, il manager scelto da Del Vecchio come garante della continuità gestionale, appare scontata. Una lista espressa dal cda di EssilorLuxottica nel segno della continuità avrà infatti il sostegno di Delfin che esprimerà il voto nell’assemblea del gruppo su decisione del board della holding, in linea con le volontà di Del Vecchio. E sembra scontato anche quello degli azionisti francesi. Se gli eredi trovassero un accordo entro aprile darebbero però un segnale di compattezza e coesione dei soci al mercato che ha premiato la crescita della multinazionale.
In cinque anni il gruppo ha raddoppiato a 82,2 miliardi la capitalizzazione, i ricavi sono saliti da 16,2 miliardi ai 24,5 del 2022, il risultato netto è aumentato a 2,9 miliardi da 1,8, con un salto che ha permesso la distribuzione di 1,4 miliardi di dividendi (+55%). Da quando Milleri è subentrato a Del Vecchio il valore in Borsa è cresciuto di poco meno di 20 miliardi. Se un anno fa i punti di vista degli eredi — con caratteri diversi tra loro — erano molto distanti, oggi la situazione è cambiata. Non tutti condividono le stesse posizioni ma il dialogo si è riaperto, anche se con ritmi lenti, e qualche punto di caduta potrebbe venire individuato.
di Dario Di Vico
Le tasse di successione, la distribuzione degli immobili e l’attribuzione a Milleri delle azioni di EssilorLuxottica, secondo le volontà del fondatore, sono al centro del confronto. Ma sullo sfondo si inizia a registrare una convergenza di opinioni sull’opportunità di una modifica della governance di Delfin. Si tratterebbe di minimi accorgimenti sul fronte di una costante informativa sulle decisioni, sulla politica di dividendi (oggi ci vuole l’unanimità per modificarli) e la durata dell’incarico degli amministratori di Delfin, che Del Vecchio ha voluto a vita con regole simili a quelle di un trust. Modifiche leggere che potrebbero poi sbloccare la partita che ancora non appare scontata. Il 2024 sarà importante anche perché è atteso l’avviso di liquidazione del Fisco. Una volta arrivato, ci saranno 90 giorni per versare le tasse.
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03 gen 2024
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di Francesco Bertolino
di Valentina Iorio