Sui balneari e gli ambulanti i dubbi di Mattarella (fino ad oggi rimasti inascoltati) Ma la Lega insiste: difendere i lavoratori

Balneari e ambulanti, i dubbi di Mattarella (fino ad ora inascoltati) Balneari e ambulanti, i dubbi di Mattarella (fino ad ora inascoltati) Il presidente Sergio Mattarella

Ha firmato soltanto per senso di responsabilità. Perché, se non l’avesse fatto, l’Italia avrebbe mancato uno degli obiettivi del Pnrr e perso così l’ultima rata dei fondi erogati da Bruxelles secondo le scadenze di quel piano ed evitare sanzioni per inadempienza. Un traguardo che vale 10,6 miliardi di euro. Ma, subito dopo aver promulgato la legge, Sergio Mattarella ha ripreso la penna in mano, per mettere a verbale — in una lettera destinata ai presidenti delle Camere e alla premier — le sue «rilevanti perplessità di ordine costituzionale».

Criticità chiarissime, sulle quali sollecita governo e Parlamento a produrre modifiche «a breve». Infatti, c’è in gioco la credibilità dell’Italia nel mantenere gli impegni europei e in qualche modo perfino la certezza del diritto dopo che su una materia pressoché identica — le concessioni balneari, citate non per caso — aveva già rivolto un analogo richiamo il 24 febbraio 2023. Invano.

Non dev’essere piacevole, per il capo dello Stato, scoprirsi inascoltato proprio nelle ore in cui la gente e l’intero arco dei partiti mostrava di apprezzare e condividere i contenuti del suo messaggio di fine anno. Eppure, è quello che è successo quando si è visto recapitare la legge sulla concorrenza. Dire che sia anche spazientito non sembra troppo azzardato, almeno stando alla drastica espressione «a breve» da lui indicata come orizzonte temporale per verificare una risposta.

Un modo per dire che non sono accettabili ulteriori schermaglie, dopo che la Corte di giustizia europea, la Corte costituzionale, la giustizia amministrativa e il Garante della concorrenza si sono espressi nettamente sulla chiusura italiana a princìpi «più volte ribaditi». Tantomeno è decente, per il presidente, schivare i vincoli giocando sulle proroghe, come ad esempio quella fissata nell’articolo 11 della norma, che cristallizzerebbe per 12 anni lo status quo del commercio ambulante. Altro che libero mercato. Questa somma di pronunciamenti e iniziative paralizzanti dell’esecutivo, rischia di produrre il caos tra Regioni e Comuni sulle gare di concessione.

Si tende a dimenticarlo: a norma di Costituzione, il capo dello Stato esercita anche un ruolo di garanzia sui trattati internazionali, specie su quelli dell’Italia con la Ue. Tutto questo è stato fatto presente dal Quirinale — nel rapporto di «leale collaborazione con il governo» — nei mesi scorsi. Ora si vedrà se e come questo messaggio in bottiglia del Colle sarà accolto a Palazzo Chigi. Nel senso che potrebbe dare la misura dell’atteggiamento politico con cui ci si avvierà alle elezioni europee di giugno

Iscriviti alle newsletter di L'Economia

Whatever it Takes di Federico Fubini
Le sfide per l’economia e i mercati in un mondo instabile

Europe Matters di Francesca Basso e Viviana Mazza
L’Europa, gli Stati Uniti e l’Italia che contano, con le innovazioni e le decisioni importanti, ma anche le piccole storie di rilievo

One More Thing di Massimo Sideri
Dal mondo della scienza e dell’innovazione tecnologica le notizie che ci cambiano la vita (più di quanto crediamo)

E non dimenticare le newsletter
L'Economia Opinioni e L'Economia Ore 18


Corriere della Sera è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati.