Tassi di interesse: giovedì 25 gennaio la riunione Bce, ma è presto per un taglio

Tassi di interesse: giovedì 25 gennaio la riunione della Bce, ma è ancora presto per un taglio Tassi di interesse: giovedì 25 gennaio la riunione della Bce, ma è ancora presto per un taglio

A Davos la presidente della Banca centrale europea Christine Lagarde ha aperto alla possibilità di una prima riduzione in estate, ma ha rimandato ancora una volta ai dati. Il timore è che l’inflazione scesa a dicembre al 2,9% dal 10,6% di ottobre 2022 non sia ancora spenta e si vuole evitare di trovarsi nella condizione di dovere ripartire nella stretta. Probabile quindi che i tassi resteranno al 4,5% al quale sono stati collocati il 20 settembre ancora qualche mese. Preceduta martedì dalla Bank of Japan e mercoledì dalla Banca centrale del Canada, solo per restare all’interno del G7, giovedì la Banca centrale europea terrà la sua prima riunione di politica monetaria del 2024. Gli analisti non si aspettano ancora variazioni, rispetto al 4,5% al quale sono stati collocati con l’ultimo rialzo. Ma il 2024 è considerato l’anno dell’avvio del taglio dei tassi e tutti confidano di riuscire a leggere nell’intervento della presidente Christine Lagarde almeno qualche indicazione un po’ più precisa, seppure non formalizzata, sulla direzione dei tassi e sui tempi del processo, in attesa che le proiezioni di marzo consolidino il possibile cambiamento.

Con ogni probabilità la presidente Christine Lagarde confermerà al termine della riunione del Direttivo i toni di Davos, dove ha affermato che c’è troppo ottimismo sui mercati e ancora non si può parlare di un taglio dei tassi. I prezzi di mercato indicano una traiettoria discendente per i tassi della Bce nei prossimi due anni. La previsione di Intesa Sanpaolo nella Weekly Economic Monitor è di 50-75 punti base di tagli nel 2024, seguiti da un’accelerazione a inizio 2025. Ma altri analisti, quelli più ottimisti, nel mirino di Lagarde, prezzano ancora tagli della Bce per 130 punti base già quest’anno.

A Davos la presidente della Banca Centrale Europea Christine Lagarde ha freddato le aspettative di chi puntava ad un primo taglio dei tassi in primavera, ma ha aperto a un allentamento della stretta in estate. Alla domanda se fosse d’accordo con i colleghi del Consiglio direttivo della Bce che hanno segnalato l’attesa di un taglio dei tassi per l’estate, ha risposto: «Direi che è probabile, ma non posso sbilanciarmi».

Sul timing più lungo rispetto alle attese del mercato, Lagarde ha spiegato che la Bce disporrà delle informazioni necessarie sulle pressioni salariali entro «la tarda primavera» e questi dati sarebbero necessari per capire se effettivamente l’inflazione sia sotto controllo. Prima che Lagarde parlasse, a inizio della scorsa settimana i mercati prezzavano pienamente un taglio dei tassi entro aprile, attribuendo una probabilità del 30% a un taglio in marzo. Dopo le sue affermazioni, le probabilità sono scese al 95% per un taglio entro aprile e al 20% per una riduzione a marzo, e questo ha comportato una risalita dei rendimenti dei titoli di Stato. In vista anche della prossima riunione del direttivo, Lagarde ha dichiarato di essere sempre più fiduciosa che l’inflazione dell’eurozona possa scendere in modo sostenibile verso l’obiettivo del 2% nel medio termine. I dati sotto questo punto di vista sono incoraggianti: la crescita annuale dei prezzi dell’Eurozona è rallentata dal picco del 10,6% dell’ottobre 2022 al 2,9% di dicembre. Ma la presidente della Bce ha segnalato come l’inflazione sia ancora troppo alta nel settore dei servizi ad alta intensità di lavoro - al 4% a dicembre - e che sussiste il rischio che l’elevata crescita dei salari, che lo scorso anno ha fatto aumentare del 5,2% le retribuzioni dei dipendenti della zona euro, mantenga la pressione sui prezzi. «A meno che non si verifichi un altro grave shock, abbiamo raggiunto il picco» dei tassi d’interesse, ha detto. «Ma dobbiamo rimanere restrittivi per tutto il tempo necessario» per garantire che l’inflazione continui a scendere. Il rischio, ha aggiunto, sarebbe quello di andare troppo di fretta e di dover tornare indietro e fare altri rialzi.

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