L'abuso di alcol aumenta il rischio di Alzheimer e Parkinson

diCesare Peccarisi

Il 18 aprile è l'Alcol Prevention Day. In Italia si registrano 36 milioni di consumatori, ma preoccupano i forti consumatori occasionali, tra cui 104mila giovani. Incrementati gli accessi al Pronto Soccorso

(Getty Images)

Il 18 aprile è l’Alcol Prevention Day, la giornata mondiale di prevenzione dell’abuso di alcol indetta dal Collaborating Centre on Alcohol and Public Health Policy Research dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. 
In Italia vi aderiscono l'Istituto Superiore di Sanità (Iss), la Società Italiana di Alcologia (Sia) e l’Associazione Italiana dei Club Alcologici Territoriali (Aicat) per promuovere sul territorio la cultura della prevenzione, della consapevolezza e della responsabilità individuale e sociale, anche in funzione della piaga in continua crescita degli incidenti stradali per abuso di alcol soprattutto fra i neopatentati. 

La situazione in Italia 

Secondo l'analisi annuale appena pubblicata sui consumi di alcol nel Paese dall'Osservatorio Nazionale Alcol dell'Iss, sono complessivamente 36 milioni i consumatori (il 77,4% dei maschi e il 57,5% delle femmine). Circa 10,2 milioni consuma alcol tutti i giorni e 5 milioni ha consumi di alcol che eccedono abitualmente le linee guida. Sono, invece, 3,7 milioni i binge drinker, vale a dire coloro che bevono per ubriacarsi (più di 6 unità alcoliche in breve lasso di tempo). Il consumo di alcol tra minori è uno di quelli che più preoccupano. Nel 2022 650 mila under-18 hanno consumato bevande alcoliche e 104 mila ha praticato binge drinking.

Il Rapporto ITISAN 2023 dell’Iss indica che nel nostro Paese l’alcool è il terzo fattore per rischio di malattia e morte prematura dopo il fumo e l’ipertensione arteriosa. Secondo l’indagine PASSI 2021-2022 condotta sempre dall’Iss il 4% degli intervistati tra i 18 e i 21 anni aveva guidato dopo aver consumato bevande alcoliche mentre in questa fascia d’età la soglia di alcolemia consentita è pari a zero.

In Usa

Il NIAA americano, il National Institute on Alchol Abuse and Alcoholism ha proclamato aprile mese della sensibilizzazione sull’alcol per fornire informazioni aggiornate sugli effetti del suo abuso sulla salute e sulla società. 
«Questo mese è un’ottima occasione per parlare di questo problema con i giovani fornendo loro le conoscenze necessarie a gestire situazioni che coinvolgono l’alcol - ha detto il neurobiologo George Koob direttore del NIAA -, perché anche quelli che normalmente non sarebbero attratti dagli alcolici possono cedere alle pressioni psicologiche del gruppo. Negli USA i decessi legati all’alcol sono 178mila all’anno e prima dei 21 anni d’età il suo abuso è una delle principali cause di morte prevenibili (incidenti stradali, omicidi, binge drinking, cadute, ustioni, annegamenti e suicidi)». 

L'esempio in famiglia è fondamentale 

Gli adulti hanno un ruolo fondamentale nel plasmare l’atteggiamento dei giovani verso l’alcol proteggendoli non solo dai gravi problemi che l’abuso determina sugli individui, sulle famiglie e sulla comunità, ma anche dalle gravi conseguenze che questo ha sul loro cervello

È dimostrato che quando gli adulti dimostrano un comportamento responsabile riguardo al consumo di alcol e in famiglia mantengono comportamenti contro il consumo da parte dei minori, gli adolescenti hanno meno probabilità alzare il gomito anche una volta cresciuti.

Alzheimer e Parkinson

La prevenzione è centrale perché sono molteplici i problemi di salute che può causare l'abuso di alcol: in Italia si stimano 770.000 consumatori di alcol con relativi danni alla salute, di cui solo l'8,2% è stato intercettato clinicamente.

«Uno studio anglo-canadese appena pubblicato su Nature Comunication indica che l’abuso di alcol, insieme a diabete e biossido d’azoto (un indice dell’inquinamento atmosferico da traffico), costituisce anche una delle principali cause di aumento del rischio di malattia di Alzheimer e di Parkinson -sottolinea il Presidente della Società Italiana di Neurologia Sin Alessandro Padovani dell’Università di Brescia -. Come abbiamo indicato nel Manifesto One Brain One Health che riassume la strategia italiana per la Salute del Cervello 2023-2031 oggi siamo esposti a diversi fattori di rischio cumulativi che impongono un approccio olistico che li consideri tutti. Quindi non solo i già noti ipertensione, diabete e obesità, ma anche fattori legati allo stile di vita come l’esercizio fisico e il consumo di alcol. In fondo sono le stesse conclusioni del Global Burden of Disease Study condotto per 10 anni dall’Oms per trarne indicazioni di buona politica sanitaria: la salute è una questione del singolo individuo piuttosto che della comunità e sono gli eventi della sua vita, da eventuali traumi cranici a errati e modificabili stili di vita, a determinare il rischio di malattia non solo del sistema nervoso».

18 aprile 2024

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