Milano-Roma in aereo, il ritorno della «navetta»: perché sempre più persone la preferiscono al treno

Il ritorno (a sorpresa) della «navetta dei cieli» Milano-Roma: sempre più persone prendono l’aereo

Un Airbus di Ita Airways all’aeroporto di Milano Linate (foto Ap)

La «navetta dei cieli» Milano-Roma torna a dare (a sorpresa) segni di vita dopo anni di sconfitte nella sfida con l’alta velocità ferroviaria. L’uscita dalla pandemia aveva già mostrato un accenno di ripresa. Ma è nel 2023 che arriva una prima conferma dell’inversione di tendenza, favorita in particolare da alcune criticità registrate lungo i binari. L’anno scorso in 870 mila hanno volato tra gli scali di Linate e Fiumicino: il 44% in più del 2022 e il 13% più del 2019, l’ultimo periodo prima del Covid. È quanto emerge dall’analisi del Corriere sui numeri forniti dall’Ente nazionale per l’aviazione civile (Enac).

Il trend

Dopo aver toccato un minimo storico dell’1,7% (nel 2021) sul totale dei viaggiatori trasportati sui collegamenti nazionali, la rotta tra le due metropoli è salita l’anno passato al 2,6%. Certo, è una cifra ancora lontana dal 2004 quando più di una persona su dieci, sui collegamenti domestici, aveva volato tra Milano e Roma. Ma la curva ha cambiato direzione e nel 2024 non è escluso che si arrivi a sfiorare il milione di «pendolari», stando alle stime sulla base dell’offerta dei voli in vendita.

Le quote di mercato

Nel 2023 la rotta Fiumicino-Linate è stata operata da un solo vettore: Ita Airways. La compagnia tricolore — attualmente impegnata a ottenere l’ok Ue alle nozze con Lufthansa — ha registrato un tasso di riempimento medio degli aerei di oltre il 63%, dato anche questo in risalita rispetto agli ultimi tempi. I ricavi — secondo le stime del Corriere — dovrebbero aver toccato i 70 milioni di euro. Quest’anno sulla tratta comparirà Aeroitalia, anche se con una quota ridotta (0,8% dell’offerta complessiva), stando alle informazioni fornite dalla società specializzata Cirium.

L’arrivo dell’alta velocità

Ma perché la «navetta dei cieli» — che ha toccato anche i 60 voli giornalieri (in entrambe le direzioni) tra i due scali — ha visto ridursi i numeri in modo così sensibile negli anni? Perché nel 2008 in Italia è arrivata l’alta velocità ferroviaria, prima con il Frecciarossa e poi con Italo. Con tre ore di viaggio sui binari e verso il centro città sempre più persone hanno preferito il treno all’aereo. Il 2009 è stato l’ultimo anno in cui Linate-Fiumicino è risultata la rotta più trafficata d’Italia (sui collegamenti nazionali) con 1,7 milioni di viaggiatori imbarcati da Alitalia.

La discesa e la risalita

Nove anni dopo, nel 2018, ha registrato per l’ultima volta oltre un milione di persone. La pandemia — con le restrizioni agli spostamenti, anche nazionali in un primo periodo — ha abbattuto i flussi, ma il peso specifico della tratta Milano-Roma via aria è andato comunque riducendosi in modo significativo, toccando appunto nel 2021 il minimo storico: l’1,7% sul mercato domestico. «Nel 2022 e ancora di più nel 2023 c’è stato un cambio di passo: abbiamo visto sempre più persone prendere l’aereo invece del treno», ha confermato al Corriere il direttore generale di Ita, Andrea Benassi, a margine della presentazione del bilancio 2023 del vettore.

L’«affidabilità» dell’aria

Come mai? Diversi addetti ai lavori ritengono che questo sia avvenuto sostanzialmente per due ragioni. La prima: una maggiore «certezza» di arrivare in orario a destinazione. Un volo di Ita tra le due città dura in media 50-55 minuti e le connettività con il centro città è migliorata (a Linate c’è la metropolitana che porta dritta a due passi dal Duomo). I problemi lungo la rotta sono esigui — il velivolo può effettuare un altro percorso per aggirare una perturbazione —, mentre i treni hanno sofferto anche nel 2023 di diverse criticità tra malfunzionamenti della linea, intasamento dei binari e persino alluvioni che hanno spezzato in due l’Italia.

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Tariffe simili

La seconda ragione ha a che fare con il prezzo. Mentre le tariffe aeree sono salite, ma con una certa stabilità, quelle del treno hanno registrato post Covid un balzo maggiore, tanto che in diversi giorni costa di meno un volo di andata e ritorno (tasse incluse) rispetto a una corsa in treno negli stessi orari, gli stessi giorni e tra le due città. Prendiamo per esempio un viaggio da Milano a Roma, andata il 26 aprile e ritorno il 30: con Ita il costo è di 111,70 euro, con Italo servono 130,80, con il Frecciarossa 139,80. A voler essere pignoli ai voli bisognerebbe aggiungere 28 euro (due biglietti) del «Leonardo Express», il treno che collega Roma Termini e Fiumicino, ma comunque il costo è simile alla soluzione via treno. Soluzione, quest’ultima, che è meno inquinante dell’aereo.

lberberi@corriere.it

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