Ita-Lufthansa, le condizioni delle low cost: «Devono lasciare il 30% degli slot». EasyJet vuole una base a Linate
di Leonard Berberi, inviato a Bruxelles
Il capo di Air France-Klm vuole la modifica del decreto che regola l’aeroporto di Linate togliendo il limite di distanza ai voli consentiti così da poter avviare i collegamenti diretti tra il city airport milanese e New York. È quanto confida al Corriere della Sera Benjamin Smith, amministratore delegato del gruppo franco-olandese, a margine di un summit a Bruxelles organizzato dall’associazione Airlines for Europe. «Una volta tolto quel vincolo vorremmo operare la tratta con gli Airbus A321neo», aggiunge il ceo, riferendosi al velivolo a corridoio singolo.
Smith non nasconde il suo interesse per Linate, scalo a pochi chilometri dal centro di Milano che è raggiungibile anche dalla metropolitana. Ma il suo piano deve vedersela con una norma che non solo limita i movimenti orari a 18 (tra partenze e arrivi), ma pure la distanza dei collegamenti: non più di 1.500 chilometri, come stabilito dall’ultima modifica autorizzata dalla Commissione europea. Il precedente decreto consentiva i voli soltanto verso aeroporti dell’Unione europea. Ma con la Brexit — l’uscita del Regno Unito dalla Ue — si è reso necessario intervenire per scongiurare lo stop delle rotte tra Linate e Londra.
di Leonard Berberi, inviato a Bruxelles
La clientela principale sarebbe soprattutto quella «corporate» e «leisure» altospendente e l’A321neo viene già usato dalla francese La Compagnie tra Malpensa e Newark, l’altro scalo di riferimento di New York (ha solo 74 sedili tutti di classe Business sui 220 di media). Il velivolo è in grado di coprire fino a 7.400 chilometri, più della distanza tra Linate e «JFK» di New York che è di 6.477 chilometri considerando la rotta ortodromica (il percorso più breve tra due punti su una sfera).
Air France non ha ordinato A321neo, al momento, mentre Klm ne ha già assicurati 100 (tra A320neo e A321neo) che saranno però utilizzati per rinnovare la flotta della low cost del gruppo Transavia. C’è, nell’accordo, l’opzione per altri A321neo che però al momento resta tale. Gli unici aerei consentiti a Linate — data anche la lunghezza della pista — sono quelli a corridoio singolo. Non sono così autorizzati per i voli di linea gli Airbus A330, A350, A380 o i Boeing 777 e 787, tutti a doppio corridoio.
di Leonard Berberi
Secondo i numeri forniti al Corriere dal database specializzato Airline Data Inc nel 2023 tra Linate e i due aeroporti intercontinentali di New York (JFK, Newark) hanno volato — ovviamente con scalo altrove — oltre 35 mila persone (entrambe le direzioni), quasi un centinaio al giorno, tutti i giorni. A livello economico — ma la tariffa è basata sul passeggero che deve fare una sosta — i viaggiatori che hanno volato tra il city airport milanese e la città americana hanno pagato in media circa 464 dollari (il dato va raddoppiato per l’andata e ritorno), per ricavi complessivi di circa 16,5 milioni di dollari.
Fonti istituzionali italiane ed europee spiegano che non esistono — attualmente — discussioni su eventuali modifiche al decreto di Linate. Anche per evitare di danneggiare l’hub intercontinentale del Nord Italia che è Malpensa. E non è chiaro come Air France-Klm potrebbe operare il collegamento transatlantico diretto avendo un modello operativo «hub and spoke» basato sul far transitare i flussi tra Europa e Nord America nelle proprie basi di Parigi e Amsterdam. Per non parlare degli accordi di joint venture con la britannica Virgin Atlantic (Londra) e la statunitense Delta Air Lines.
Ma le parole di Smith riecheggiano le posizioni di La Compagnie e confermano l’esistenza di ragionamenti dietro le quinte sull’ipotesi di operare il volo diretto tra lo scalo cittadino milanese e New York. Non è dato sapere se questo finirà sul tavolo delle trattative Ue per il via libera alle nozze Ita Airways-Lufthansa. Gli addetti ai lavori sottolineano che, tecnicamente, le modifiche si possono introdurre dal momento che si tratta di utilizzare aerei di ultima generazione, più silenziosi degli altri e con un impatto sull’ambiente ridotto.
lberberi@corriere.it
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