Enrico Cardile, chi è il direttore tecnico della Ferrari nel mirino dell'Aston Martin

diDaniele Sparisci 

L'Aston Martin di Lawrence Stroll (che ha parlato anche con Binotto) prova a prendere l'ingegnere toscano che era stato promosso in F1 da Marchionne

ZANDVOORT, NETHERLANDS - AUGUST 25: Enrico Cardile, Head of Chassis Area at Ferrari, attends the Team Principals Press Conference during practice ahead of the F1 Grand Prix of The Netherlands at Circuit Zandvoort on August 25, 2023 in Zandvoort, Netherlands. (Photo by Dean Mouhtaropoulos/Getty Images)

Enrico Cardile, direttore tecnico della Ferrari

La campagna acquisti della Ferrari è in corso, ma anche gli altri non stanno fermi e puntano ai cervelli più raffinati.  L'indiscrezione arriva da Motosport.com: l'Aston Martin starebbe cercando di prendere Enrico Cardile, il direttore tecnico della Scuderia. Sarebbe una perdita enorme per il team di Fred Vasseur che proprio all'ingegnere aretino, e al suo gruppo di tecnici, ha affidato il rilancio dopo la deludente stagione 2023.  

L'Aston Martin ha soldi e partner forti (Honda e Aramco)

La SF-24, attuale monoposto, ha dimostrato di aver colmato le lacune e ha già vinto due Gp (l'ultimo a Monaco con Leclerc), il boss francese ha lasciato ampia libertà agli ingegneri. L'Aston Martin (che ha parlato anche con Mattia Binotto per un ruolo dirigenziale di alto livello, si dice il posto dell'ad Martin Whitmarsh, ma la partita non è stata ancora definita) è caduta nella mediocrità dopo un inizio 2023 molto promettente ma nutre grandi ambizioni per il futuro: dal 2026 infatti utilizzerà i motori Honda e fra i partner conta il colosso petrolifero saudita Aramco, molto avanti nel campo delle benzine sintetiche, considerate un elemento chiave per i prossimi regolamenti.  

Il doppio assalto a Newey

La squadra di proprietà del magnate canadese Lawrence Stroll ha anche tentato l'assalto a Newey, sul quale si è mossa anche la Ferrari (ma non c'è un team che non ci abbia provato, anche se tutti negano). Ad ogni modo il genio della Red Bull non rientrerebbe a tempo pieno in nessun team, ma soltanto con un ruolo di consulente speciale. In pratica suggerirebbe i concetti della macchina allo staff in fabbrica, una integrazione non semplicissima. 

Gli equilibri che cambiano 

Ma perché Cardile, una lunghissima militanza in rosso, dovrebbe lasciare? Magari per la voglia di affrontare di nuove sfide, o forse perché certi equilibri interni stanno cambiando (Loic Serra, in arrivo dalla Mercedes,  avrà ampi poteri sull'area tecnica ma anche sulle attività in pista). E chissà che magari certi rumors non servano a ottenere l'effetto contrario: un rinnovo di contratto, come ha fatto la Red Bull con il dt Pierre Waché, corteggiato lo scorso anno anche dalla Ferrari.  

La scommessa di Marchionne

Cardile ha iniziato a collaborare con Maranello subito dopo la laurea in ingegneria aerospaziale a Pisa, dedicandosi prima alle attività Gt e contribuendo a progettare vetture vincitrici anche nel Mondiale di endurance. La sua promozione alla F1 è il frutto di una scommessa voluta nel 2016, dall'allora presidente Sergio Marchionne: erano i tempi del dopo Allison (attuale responsabile tecnico della Mercedes), della «coop rossa», della riorganizzazione basata sulla valorizzazione delle risorse interne, prevalentemente italiane. In quegli anni scala parecchie posizioni grazie a idee azzeccate partendo da capo dello sviluppo aerodinamico al fianco di David Sanchez (ora all'Alpine). Dal 2023 ricopre l'incarico di responsabile dell'area telaio e aerodinamica. Presente a poche ma significative gare, e ai test, sa spiegare in maniera chiara concetti difficilissimi. E gode di grande stima interna, ma anche fuori. Vasseur, parlando dopo il trionfo di Monaco, ha sottolineato l'«importanza del gruppo sui singoli» evitando qualsiasi commento su Newey. Anche questo è un messaggio. 

1 giugno 2024

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