Così Leclerc ha vinto il Gp Monaco

diDaniele Sparisci, inviato a Montecarlo

Charles Leclerc era arrivato favorito, per spezzare la tensione ha mangiato una pizza, è andato a dormire tardi e poi ha superato la commozione

Acqua e sale sulla pelle, bollicine e lacrime, mentre la cassa portatile spara i Ricchi e Poveri. «Che confusione sarà perché ti amo, stringimi forte e stammi più vicino. E vola vola si sa sempre più in alto si vaaaaaaa». Fronte del porto: Leclerc a mollo con la tuta rossa, si tuffa anche Vasseur «l’uomo che riporterà la Ferrari dove deve stare, mai avuto dubbi». John Elkann l’ha vista dai palchetti sopra i box, poi è volato via. Fradici e felici gli altri, la festa di fronte alla hospitality galleggiante della Red Bull, teatro di tante celebrazione, ma loro si buttavano nella piscina interna. 

Hanno visto un principe diventare un re, hanno visto il principe Alberto, quello vero, con gli occhi umidi per premiare l’ex bambino che nei giorni di Natale arrivava al palazzo reale per ricevere i doni. Un monegasco, come Louis Chiron qui nel 1931, quasi un secolo, impiegò 3 ore e 40 minuti per finire la corsa alla media di 87 km/h. Ma lungo era anche il digiuno di Charles, che non vinceva dal luglio del 2022 in Austria.

Si siede e apre la diga delle emozioni: «Negli ultimi giri ho rivisto la mia vita, avevo flashback continui, mi era capitato soltanto una volta, mentre guidavo nel 2017 in Formula 2 a Baku pochi giorni dopo la morte di mio papà. Questa è per lui perché era il nostro sogno vincere qui». Hervé, ex pilota di Formula 3, stroncato a 54 anni da un male. «Ripensavo a tutti i sacrifici che ha fatto per me e non riuscivo a trattenere le lacrime, faticavo a vedere nel tunnel per le lacrime. Poi dentro di me dicevo: “C... non puoi fare così, mancano soltanto due giri. Resta sul pezzo, è quasi finita”». Ma stavolta non c’è stato thriller, se non alla prima partenza quando il pauroso maxi-incidente (fuori Perez, Magnussen e Hulkenberg, nessun responsabile secondo i commissari) lo ha costretto a un nuovo start. Ne avrebbe fatto a meno, come i meccanici che per il nervosismo ieri mattina non riuscivano a far colazione. E pure la fidanzata Alexandra, che gli ha tramesso la passione per l’arte contemporanea (lavora in una galleria), camminava sui tacchi altissimi trattenendo il respiro.

La pizza spezza tensione

C’era tanta tensione «perché questa non è come le altre, anche Monza (il primo successo in F1 nel 2019 ndr) è stata speciale, ma qui è ancora più dolce, dal terrazzo di amici guardavo il Gp e papà mi parlava di Senna». Casa sua, finalmente, al terzo tentativo dopo le due pole-beffa. «Non ho mai creduto alla maledizione. Ma aver perso due vittorie qui è stato troppo frustrante da starci male . E poi ti chiedi: “capiterà ancora un’altra occasione?”».

Andava costruita l’occasione, Charles lo ha fatto metro dopo metro dai primi giri del venerdì per piazzare le fondamenta nelle qualifiche al sabato.
Il resto è stata una lunga attesa: a partire dalla cena, la sera prima, a base di pizza margherita e prosciutto crudo («La mia preferita, forse non il massimo dell’alimentazione per preparare una corsa ma almeno mi ha tolto un po’ pressione»), l’ora della ritirata a letto, «tardi»: doveva addormentare la gara, come fanno tutti nel Principato quando sono in testa, per concludere il trenino davanti alla bandiera a scacchi sventolata da Mbappé.

Dietro 78 giri non è cambiata una posizione di quelle che contano. Piastri ci ha provato ad attaccarlo: «Stavamo andando più lenti delle Formula 2, ma appena mi ha visto ha reagito immediatamente». Il podio di Sainz poi aggiunge valore a una Ferrari tornata a vincere a Montecarlo dopo sette anni, e sempre più convinta di potersi giocare altre occasioni con una Red Bull attaccabile. Capitan Leclerc parla chiaro: «Che sia lo stimolo per tante altre vittorie». È sera nel porto, c’è ancora musica. Daghe Charles.

27 maggio 2024

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