F1, perché la Ferrari può vincere il Mondiale costruttori
Il trionfo di Leclerc a Monaco, il ruolo di Sainz e la sfida a tre con la McLaren: la Red Bull è sotto pressione e Verstappen se attaccato può sbagliare
Una fila enorme davanti al locale del party privato, chi li ha invitati? Oops. Nell’euforia del trionfo Charles, parlando con il suo nuovo ingegnere di pista Bryan Bozzi, si è lasciato sfuggire un «ci vediamo tutti al Jimmy’z, state pronti: sarà una notte memorabile». Si era dimenticato di essere in mondovisione, ma è stato l’unico fuoriprogramma di un fine settimana perfetto.
La festa offerta a tutta la squadra
È stata una vittoria celebrata come poche altre, un’impresa che ha unito e liberato un’energia contagiosa. Leclerc ha preso due tavoli per la squadra nel club monegasco, movida scatenata e brindisi a ripetizione, pure Vasseur era «carico». Un bel modo di anticipare il compleanno — oggi ne compie 56 —, dal suo pilota ha già ricevuto un gran regalo. C’era anche Sainz nella disco, allegro per il podio ma con il magone dentro di dover lasciare la Ferrari sul più bello, in una fase di espansione.
I numeri di Leclerc parlano chiaro
Dove può arrivare questa Rossa? Internamente c’è una forte voglia di frenare, di non creare false illusioni e di lasciar sbollire le emozioni del Principato, considerando l’atipicità della pista. Vasseur si è scottato l’anno scorso, al debutto, promettendo il Mondiale. E non intende ripetere lo stesso errore. Ma i numeri dicono altro: per esempio, Leclerc in questa stagione non è mai arrivato oltre il 4° posto (a parte le sprint) e la sua recente progressione è evidente.
Ancora tensioni in Red Bull
Chi conosce Charles sa che il ritorno al successo dopo un digiuno di quasi due anni stuzzica in lui un appetito smisurato, e ha già eliminato i dubbi in testa. «Speriamo che sia la prima di tante vittorie» ha detto con un sorrisetto. Sotto pressione ha iniziato a sbagliare anche Verstappen, e il papà Jos è tornato a pungere Horner: «Il dominio Red Bull è finito, forse è meglio che rimettano la concentrazione sulle corse piuttosto che su altro». Ma la vera sfida per ora non è al fenomeno olandese — vincitore comunque del 50% dei Gp — ma al titolo costruttori, peraltro ultimo trofeo conquistato dalla Ferrari nel 2008. Sainz ha capito che le sue occasioni di vincere si ridurranno con Leclerc tornato sul palcoscenico, ma il suo contributo alla causa sarà fondamentale.
C'è anche la McLaren
Il Cavallino è a -24 dalla Red Bull (Perez, anello debole, ma avanza verso la riconferma), sarebbero meno se lo spagnolo non avesse saltato il Gp di Gedda per appendicite: a livello di lavoro di coppia non c’è squadra più efficente. La McLaren ha la stessa impostazione con Norris e Piastri, ha una macchina veloce, anche grazie a innesti come l’ingegnere di lungo corso Bob Marshall, che dalla Red Bull ha portato parecchi segreti. L’impero blu scricchiola, la Ferrari può preparare altre «notti memorabili». Basta non esagerare con la fantasia.