Legge Ferragni, arrivano nuove regole su beneficenza e influencer: multe da 50 mila euro e un anno di stop, cosa cambia
di Redazione Economia
Non solo la legge sugli influencer, all’esame del governo ci sarebbe anche una stretta sulle finte recensioni online per bar e ristoranti. Il ministro del Turismo Daniela Santanchè ha parlato della necessità di introdurre una regolamentazione delle recensioni online per tutelare gli operatori del settore dopo il caso della ristoratrice trovata morta e dopo la crescita del fenomeno delle compravendite online di finte recensioni potenzialmente distorsive del mercato.
di Redazione Economia
Che le fake reviews siano in crescita lo dicono i dati. Secondo l’associazione americana per la tutela dei consumatori Pirg, tra il 30 e il 40% delle recensioni online risulta falso ma proprio i feeedback vengono letti con attenzione dal 90% dei consumatori prima di scegliere un servizio. Da qui la nascita di un mercato digitale delle recensioni false stimato in 150 miliardi di dollari l’anno. Tra i canali più utilizzati secondo un’indagine realizzata da Uberall su un campione americano e su 4 milioni di recensioni troviamo Google, Facebook, Yelp e Tripadvisor. Proprio Google ha registrato la percentuale più elevata di recensioni discutibili nello studio (10,7%), seguito da Yelp (7,1%), Tripadvisor (5,2%) e Facebook (4,9%). (Qui i dati completi) . Tra gli altri Amazon afferma di aver bloccato più di 200 milioni di recensioni sospette nel 2022, mentre Yelp afferma che nel 2022 il software interno ha identificato un 19% di recensioni dubbie.
Un farwest che non risparmia l’Italia e che secondo l’esecutivo va normato. Il tema è come. Le recensioni online ha spiegato la ministra Santanchè «possono decretare la vita o la morte delle imprese, dei ristoranti e degli alberghi e non si possono continuare ad accettare queste recensioni senza sapere da chi arrivano». E aggiunge: «A me piacerebbe leggere una recensione sapendo se quella persona è andata a dormire in quell’hotel o ha mangiato in quel ristorante e sapere chi è. Perché deve essere anonimo?». L’intervento del governo potrebbe quindi essere legato al contrasto all’anonimato degli utenti.
L’iniziativa è stata accolta con favore dalle associazioni di categoria. Dice Maria Carmela Colaiacovo, presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi. «In questi anni, in assenza di una qualunque regolamentazione e o responsabilizzazione in capo a chi pubblica le proprie opinioni e commenti, si sono potute creare delle situazioni di distorsione del mercato che hanno penalizzato diversi operatori. Le opinioni dei clienti sono sempre importanti, possono e devono essere uno strumento di crescita e di miglioramento per gli operatori, ma l’attuale Far West - sottolinea - lascia esposti gli imprenditori ad utilizzi impropri o addirittura fraudolenti.». In una nota federalberghi fa sapere: «Quella del ministro Santanchè è anche la nostra visione: condividiamo pienamente la sua posizione riguardo la necessità di regolamentare quanto prima le recensioni on line al fine di arginare gli effetti devastanti che un cattivo uso di questo strumento può provocare alle nostre imprese, ai lavoratori e agli italiani in genere». Questo il contenuto di una nota della Federalberghi
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