Rifiuti abbandonati a Romano, Di Nardo capo dei vigili: «Le multe non bastano, ecco perché il video»

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diPietro Tosca

Intervista al comandante della Polizia locale Arcangelo Di Nardo sul caso dei rifiuti abbandonati a Romano e «restituiti» a domicilio a suon di musica e video: «Ci sono persone alle quali la sanzione non cambia nulla. La brutta figura è un deterrente. E la musica del video, The lion sleeps tonight, l'ho scelta io. Volevo che incuriosisse e trasmettesse tranquillità»

Rifiuti a Romano, Di Nardo capo dei vigili: «Le multe non bastano, ecco perché il video»

Il camion dei vigili che scarica i divani a casa di chi li aveva abbandonati. Nel riquadro, Di Nardo

Il video della Polizia locale di Romano con il rimorchio che, sulle note di «The lion sleeps tonight», scarica davanti a casa i divani abbandonati la sera prima ha fatto il giro d’Italia e non solo. Il comando è stato bombardato da decine di richieste di interviste. Dall’estero si sono fatti avanti una televisione francese e un quotidiano russo. Anche il ministro Matteo Salvini sui suoi social ha commentato: «Hanno fatto benissimo». A ideare l’operazione che ha suscitato tanto clamore il comandante Arcangelo Di Nardo, 55 anni. Da 29 indossa la divisa e da 14 anni è a Romano dopo aver diretto la Polizia locale di Cologno ed essere stato vicecomandante a Bergamo.

Se l’aspettava tanta attenzione?
«No, davvero. Ieri ero a un corso ma non sono riuscito a seguirlo perché il cellulare non smetteva di suonare».

Be’, non è così consueto quello che avete fatto.
«In realtà siamo partiti con questa nuova strategia un anno fa, dopo che con l’avvio, nel luglio del 2022, della raccolta differenziata puntuale, abbiamo dovuto constatare l’aumento degli abbandoni di rifiuti. Quindi ho costituito un nucleo specifico monitorando le situazioni critiche e sono aumentate le sanzioni».

Le multe non bastavano?
«Ci sono persone che non hanno nulla da perdere, per loro la sanzione non cambia nulla. Benissimo, ci siamo detti, allora se abbandoni per strada ti riportiamo la tua pattumiera a casa».

E funziona?
«La brutta figura a molti fa effetto. Poi l’utente maleducato sa di essere stato individuato ed è un deterrente. La riconsegna a casa è un metodo che applichiamo ormai quotidianamente, dal sacchetto infilato nel cestino fino al caso dell’intero salotto».

Come lo avete rintracciato?
«L’abbandono è avvenuto la sera dell’11 ma già alle 5 di mattina un cittadino ha notato i divani e ci ha chiamati. In quel punto non ci sono telecamere ma controllando la rete della videosorveglianza cittadina abbiamo individuato un autocarro con un salotto nel cassone e siamo risaliti al proprietario. Siamo andati a casa e gli abbiamo citofonato: “Questa roba è sua”».

E lui?
«Quando ci ha aperto la porta è sbiancato. All’inizio ha provato a sostenere che aveva abbandonato i divani provvisoriamente ma poi ha dovuto ammettere la malefatta».

Va sempre tutto così liscio?
«Non sempre la “riconsegna” è tranquilla. C’è chi fa mea culpa, ma spesso riceviamo minacce. Gli agenti però sono addestrati a gestire queste situazioni e poi indossano delle body-cam che riprendono tutto».

Quanto conta oggi la tecnologia nel vostro lavoro?
«Le telecamere sono uno strumento utilissimo ma non bastano, vanno unite alla conoscenza del territorio».

E la collaborazione del cittadino?
«È fondamentale. Più la segnalazione è tempestiva più è efficace. Per questo non ci stanchiamo di ripetere: se volete, scrivete pure su Facebook, ma prima chiamate le forze dell’ordine».

Certo che il mestiere del «vigile» è cambiato.
«Tantissimo. Social, device e tecnologia hanno reso tutto più veloce mentre il cittadino è diventato più esasperato e vuole risposte immediate. Una volta i vigili si occupavano di viabilità e regolamenti amministrativi, oggi la Polizia locale fa sicurezza a 360°».

Rispetto ad altri comandi Romano fa anche una comunicazione più moderna, all’americana.
«Tenendo fermi principi di rispetto e tutela delle persone, ci si deve adeguare ai tempi. La comunicazione interessante e curiosa crea feedback positivo nella cittadinanza».

Il video dei divani con la sua colonna sonora però è un andare oltre. Chi l’ha scelta?
«Confesso, l’ho scelta io. Volevo che incuriosisse ma che non fosse aggressiva e trasmettesse tranquillità».

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22 marzo 2024 ( modifica il 22 marzo 2024 | 15:35)

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