Bergamo, la prof del liceo in Ape per evitare multe e tariffe salate: «Faccio invidia alle signore in Suv»
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Il mezzo è paragonabile ad una moto, così l'insegnante di Lettere Letizia Pagliarino posteggia in Città Alta senza problemi. Anche il bidello ha seguito il suo esempio.
Che non passi inosservato lo dice anche il sito della casa madre, la Piaggio. E questo, citiamo, «grazie alle caratteristiche intrinseche che ne fanno un prodotto unico al mondo e all’impareggiabile simpatia unita alla capacità di attirare l’attenzione subito ed in ogni contesto». Così, come l’Ape Cross che guida da oltre 30 anni, è anche Letizia Pagliarino: una professoressa di Lettere dotata di impareggiabile simpatia.
In Ape come fosse una Lamborghini
Era dunque destino che lei e il suo amato Ape blu fiammante si incontrassero stabilendo un binomio inossidabile nel tempo: «E questo è già il secondo che acquisto e sono felicissima». Alle 13 in punto, i ragazzi del liceo Sarpi sciamano allegramente verso l’uscita. Tra chi inforca la moto (e di Vespe ne ronzano parecchie) e chi punta alla coincidenza dell’autobus, c’è un «tertium datur». Dato, appunto, dalla prof Pagliarino che, con nonchalance, apre la portiera del suo Ape con lo stesso orgoglio di una Lamborghini.
«Per me l'auto non è uno status symbol»
«Molti esibiscono l’auto come uno status symbol, ma per me non è così. Ho scelto di adeguare il mezzo alla necessità». Se lo status professionale è quello di apprezzata insegnante, con una cattedra ultratrentennale al liceo classico cittadino, la necessità è quella di risolvere brillantemente una serie di problemi a cui tutti i docenti del Sarpi devono, obtorto collo, far fronte, riassumibili in un unico, grande rebus: dove parcheggiare l’auto quando si è in servizio? Assunto da cui discende un altro quesito: come riuscire a farlo senza svenarsi?
Il costo del parking Fara
La questione per il corpo docente del liceo, ma anche per il suo personale Ata, è seria, tanto più che con l’entrata in funzione del parking Fara le strisce blu delle Mura, su cui molti insegnanti parcheggiano, si tramuteranno in un giallo, appannaggio dei residenti. Tradotto: indisponibilità di stalli, multe salate, mentre altrettanto salata è considerata dagli insegnanti la tariffa del parking Fara, con 3 euro e 30 centesimi all’ora e 165 euro nel caso di abbonamento mensile.
Il personale che scappa da Città Alta
Un costo ritenuto insostenibile in una cornice di accessibilità problematica alla scuola. E la dirigenza lo ha fatto presente con una serie di (a quanto risulta infruttuose) interlocuzioni comunali, finalizzate alla ricerca di una soluzione (una tariffa calmierata, ad esempio, o stalli dedicati). Tanto più che, problema sul problema, pure nel personale Ata si registra un turnover che manco Gasperini all’Atalanta. Il motivo? Sempre lo stesso, sede scomodamente disagiata.
Anche il bidello ha comprato l'Apecar
Ecco, allora che l’acquisto di un Apecar è un modo per bypassare gli inghippi: è assimilata ad una moto, può transitare ovunque e parcheggiare negli appositi spazi fuori dalla scuola senza tariffa. Il cabinato garantisce riparo dal freddo e dal maltempo. Resiste così il bidello Pietro che ha acquistato un Ape giallo e nero, seguendo l’esempio della prof Pagliarino. «Volevo dimostrare che esiste un altro modo per muoversi nel traffico e l’ho trovato» dice, aggiungendo il dettaglio di un tragitto da Monterosso a Città Alta affrontato in vari modi. A piedi (ma si sono registrati anche casi di professori che, tra una corsa e l’altra, si sono infortunati) e poi in auto. Poi l’Ape ha risolto tutto. «All’inizio molti, anche gli stessi ragazzi, sorridevano stupiti, mi guardavano con aria di sufficienza. Poi, con il passare del tempo, hanno capito».
«Lo vuole anche la signora con il Suv»
La prof è felicissima: «I turisti che mi vedono girano dei video, i bambini mi sorridono e questo mi dà una gioia immensa. Se anche solo riesco a far sorridere qualcuno, ho già raggiunto un gran bello scopo». Insomma, ha fatto scuola: «Una volta, una signora, molto ingioiellata, alla guida di un Suv si è fermata per chiedermi dove fosse possibile acquistare l’Ape. Lo voleva anche lei. Una soddisfazione impagabile».
L'inghippo delle telecamere
A proposito di pagamenti. «Spesso il circuito di vigilanza di via Arena non riconosce il transito del mezzo, che è equiparato ad un motociclo, e così sono fioccate diverse multe per divieto di transito». La prof, però, non fa un plissè: «In autotutela ho chiesto l’annullamento. Però, adesso mi scusi, ma devo andare. La saluto e con lei saluto anche tutti gli apisti d’Italia».
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