Casette di vetro sulle Dolomiti, ok della Regione alle «Starlight room»: potranno sorgerne due per Comune

diDimitri Canello e Ugo Cennamo

Belluno, legge in consiglio regionale del Veneto: via libera per costruirle sopra i 1.600 metri di quota dove fino a oggi erano permessi solo bivacchi e malghe. L’inventore Campigotto: «Ambiente tutelato»

Una «Starlight Room» a Col Gallina

Via libera alle stanze panoramiche ultralusso (foto) sopra i 1.600 metri in Veneto. Anche in provincia sarà possibile edificare piccole costruzioni vetrate in quota dopo l’ok del 27 gennaio del consiglio regionale alla legge — con i voti della maggioranza (35 voti a favore e 9 contrari) — che le inserisce fra le nuove tipologie di «struttura ricettiva in ambiente naturale».
Il testo prevede che le «stanze» possano essere costruite anche sopra i 1.600 metri di altitudine, dove finora le norme urbanistiche ammettevano solo la presenza di bivacchi, rifugi e malghe. Andranno rispettate condizioni abbastanza stringenti: potranno essere al massimo due per Comune e avranno al massimo due posti-letto per stanza, dovranno essere realizzate in «vetro e legno o altro materiale, anche innovativo, ecosostenibile o comunque di basso impatto ambientale».

Le regole

Inoltre saranno collocate stabilmente sul suolo ma «facilmente rimovibili» e a non più di 100 metri in linea d’aria da una stazione d’impianto a fune o da una struttura ricettiva, raggiungibile tramite la viabilità già esistente. Saranno le amministrazioni comunali (86 i municipi veneti sopra i 1.600 metri) ad autorizzare le nuove strutture ricettive, in deroga alla normativa urbanistica ma comunque nel rispetto del Codice dei Beni culturali e del Paesaggio. «Questi piccoli manufatti sostenibili ed ecologici, amovibili e green — sottolinea l’assessore Federico Caner — consentiranno di fruire il territorio in maniera diversa, completando l’offerta turistica esperienziale. Non lusso in alta quota, ma un’esperienza unica, sostenibile e accessibile. Non vogliamo essere secondi a nessuno e intendiamo valorizzare il turismo slow, sostenibile, ma soprattutto inclusivo, anche in prospettiva dei Giochi olimpici e Paralimpici di Milano Cortina 2026».

Tecnologie all'avanguardia

Raniero Campigotto, colui che ha brevettato le «starlight room» e realizzato la prima nel 2017, assapora la vittoria. «L’idea di partenza è sempre stata quella di valorizzare il luogo e ampliare l’offerta — spiega — Noi rifugisti teniamo al territorio: spesso, come nel mio caso al “Col Gallina”, ma anche al “Lagazuoi” e al “Scoiattoli” le nostre attività passano di padre in figlio da generazioni». La preoccupazione prima è salvaguardare il territorio, la sua bellezza e aggiunge: «Usate tecnologie all’avanguardia, con l’ecosostenibilità in primis». Anche Stefano Pirro dell’associazione Albergatori di Cortina, dove già le camere panoramiche sono attive, favorevole: «Importante salvaguardare il paesaggio ma anche far crescere l’offerta turistica: le “starlight room” rappresentano qualcosa in più da offrire a chi sceglie le Dolomiti».

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28 febbraio 2024 ( modifica il 28 febbraio 2024 | 12:36)

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