Zelensky tra bombe, armi e le crepe del fronte interno: i 5 problemi del leader di Kiev

di Paolo Valentino

I cinque problemi che Volodymyr Zelensky si trova ad affrontare: tra ostacoli politici e militari, la resistenza dell’Ucraina si complica (e il morale nel Paese cala)

Zelensky tra bombe, armi e le crepe del fronte interno: i 5 problemi del leader di Kiev

Nel suo discorso di fine d’anno, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha promesso che nel 2024, �il nemico verr� devastato� e che gli invasori russi sperimenteranno �la nostra ira�. Non si possono che ammirare la tempra e il coraggio del leader di Kiev, di fronte all’intensificazione dei bombardamenti mortiferi ordinati da Vladimir Putin, il giorno prima di dire che anche lui vuole la fine della guerra, naturalmente alle sue condizioni. Zelensky, tuttavia ha cinque problemi con i quali misurarsi.

L’occidente

Al Consiglio europeo di dicembre, ha ottenuto una vittoria politicamente importante, con il s� all’avvio di negoziati per l’ingresso dell’Ucraina nell’Ue. Ma di fatto, complice l’opposizione del premier ungherese Viktor Orb�n, i 50 miliardi di euro promessi dagli europei restano ancora sospesi. Ci sar� sicuramente modo di sbloccarli ma occorre ancora tempo. Analoga situazione negli Stati Uniti, dove la nuova tranche di 61 miliardi dollari di aiuti, di cui 44 miliardi militari, decisa dal presidente Biden sono bloccati dalla maggioranza repubblicana, che li vuole legare a misure pi� severe contro l’immigrazione clandestina dal Messico. La preoccupazione di Zelensky � evidente, quando esorta gli alleati a mantenere il loro sostegno. Tanto pi� che all’orizzonte di profila l’ombra sinistra di Donald Trump.

La popolarit�

Secondo un’indagine a campione dell’Istituto internazionale di sociologia di Kiev, solo il 54% degli ucraini � convinto che il Paese sia sulla giusta strada. � un segnale, secondo il direttore Wladimir Paniotto, che una certa stanchezza della guerra si faccia strada anche fra la popolazione. Anche la popolarit� di Zelensky � in calo, scesa dal 98% all’inizio della guerra al 60% attuale.

La situazione militare

Il pessimismo crescente discende direttamente dalla delusione delle aspettative che erano legate alla controffensiva, infrantasi nel sistema difensivo eretto dai russi. La guerra di attrito alla lunga fa valere le maggiori riserve umane e militari di Mosca, dove Putin non ha remore a gettare nella fornace migliaia di vite umane. Lo stesso sondaggio fa emergere che il popolo ucraino continua a credere nel suo esercito, ma si fida meno delle capacit� di guida di Zelensky, che si intrometterebbe spesso anche nelle scelte strategiche.

L’opposizione

L’Union Sacr�e degli inizi � un ricordo. In novembre sono diventati pubblici i disaccordi tra Zelensky e i vertici militari, in particolare il capo di Stato Maggiore Zaluzhny, che in un’intervista a The Economist ha ammesso il fallimento della controffensiva, subito contraddetto dal presidente. Fonti ucraine parlano di un sondaggio riservato secondo il quale in un duello elettorale per la presidenza, Zaluzhny sarebbe testa a testa con Zelensky. Ma questi ha gi� detto che le elezioni, previste per quest’anno, non avranno luogo a causa della guerra. � vero che l’ufficiale non ha mai lasciato trapelare nulla quanto a sue eventuali ambizioni politiche, ma non perde occasione per punzecchiare il presidente. L’altra spina nel fianco � il sindaco di Kiev, l’ex campione mondiale di boxe Vitali Klitschko, che ancora di recente ha criticato il presidente: �La gente si chiede perch� non fossimo meglio preparati a questa guerra. Perch� Zelensky ha negato fino alla fine che si sarebbe arrivati a questo. C’erano troppe informazioni che non corrispondevano alla realt�. Naturalmente possiamo mentire al nostro popolo e ai nostri partner, ma non per sempre�. Klitschko conclude che Zelensky �pagher� i suoi errori alla fine della guerra�.

Putin

Ultima ma non ultima, Zelensky deve vedersela con l’ostinazione di Putin, non pi� lo zar incerto di appena sei mesi fa, quando la ribellione di Prigozhin fece vacillare il suo potere. Ora il dittatore del Cremlino si sente di nuovo forte, sostenuto dall’economia in crescita e da una situazione militare favorevole. Ha gi� mandato un’intera generazione a morire, ma i morti per lui non contano, la democrazia � un problema che non lo riguarda. A marzo si far� rieleggere per la quinta volta, senza avversari, per altri sei anni. Dice di volere chiudere il conflitto, ma solo quando le sue richieste saranno soddisfatte.


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3 gennaio 2024 (modifica il 3 gennaio 2024 | 08:10)

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