Zelensky, alleati incerti, sondaggi giù, il volto scuro. Che cosa succede al presidente?

di Marta Serafini

Eletto il 21 aprile 2019 con oltre il 73% dei voti, il suo governo sta perdendo consenso, il Paese � logorato da una guerra oscurata da quella scoppiata in Medio Oriente, e lui � pi� accerchiato adesso di quando aveva i russi alle porte di casa

Zelensky, alleati incerti, sondaggi giù, il volto scuro. Che cosa succede al presidente?

Volodymyr Zelensky, 45 anni, � stato eletto presidente dell’Ucraina il 21 aprile 2019

�Sono invecchiato ma non nel modo in cui avrei voluto�. Quando qualche settimana fa i giornalisti di tutto il mondo hanno letto il nuovo pezzo di copertina firmato da Simon Shuster sul Time , i detrattori di Zelensky hanno sorriso: la parabola del presidente ucraino stava iniziando la sua discesa? A confrontare la fotografia di un giovane e ambizioso attore comico, il doppiatore che dava voce all’orso Paddington, digiuno di politica, con il volto di un presidente e comandante in capo che da quasi due anni veste ogni giorno abiti militari, in grado di stringere intorno a s� un intero popolo contro il nemico, con parecchie rughe sulla fronte, viene davvero da chiedersi se quei due possano essere la stessa persona.
Stanchezza, pessimismo, nervosismo. �Zelensky non � pi� lo stesso�, ripetono tutti a Kiev.
Nonostante i dieci tentativi di ucciderlo (numero che, almeno fino a marzo, � stato confermato dal consigliere Mykhailo Podolyak), Zelensky non ha mai abbandonato il suo Paese. � restato e ha mantenuto il controllo e il comando di un esercito e di un popolo travolto dalla guerra, trasformandosi in un leader paragonato perfino a Winston Churchill. Oggi trascorre ancora la maggior parte del suo tempo nei palazzi del potere della Bankova, nel centro della capitale, ma non � pi� asserragliato nei bunker come nei primi mesi di guerra. Nell’ultimo anno � stato pi� volte all’estero in una girandola di viaggi che lo hanno portato letteralmente in giro per il mondo. La sua sicurezza personale, pur restando un tema particolarmente sensibile, non preoccupa pi� come prima. Tuttavia, paradossalmente, ora � pi� accerchiato dei giorni in cui aveva letteralmente i russi e i ceceni alla porta di casa.

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Zelensky nel giorno della vittoria delle elezioni presidenziali, 21 aprile 2019
La sfiducia

Per capire perch� il leader sia cos� sfiduciato bisogna riavvolgere il nastro e tornare al 2019 quando Zelensky vince le elezioni presidenziali con il 73,22 per cento dei voti battendo Petro Poroshenko diventando cos� il sesto presidente dell’Ucraina. La sua carriera di attore lo ha aiutato sicuramente a presentarsi al popolo come l’uomo nuovo, l’outsider che avrebbe definitamente vinto la corruzione. Ma la sua inesperienza sul campo - i suoi detrattori ricordano come non abbia mai fatto il servizio militare - e la sua scarsa preparazione tecnica potrebbero metterlo a repentaglio in questa fase cos� complessa e delicata.
Tante le ferite aperte. Anche se ha guidato la resistenza prima e la controffensiva dopo, Zelenksy non ha un rapporto facile con lo Stato maggiore dell’esercito. Quando i primi di novembre il generale Valery Zaluzhny, ha dichiarato all’ Economist che la guerra � ormai in una fase di stallo, molti osservatori hanno pensato che finalmente fosse arrivato il momento della riapertura delle trattative. Tuttavia, secondo Serhii Plokhy, docente di Harvard e autore de Il ritorno della Storia (Mondadori), �se da un lato Zelensky subisce le pressioni occidentali che lo vogliono seduto al tavolo, in questo momento la riapertura del dialogo andrebbe certo a vantaggio di Putin�.

Le pressioni degli Usa

Vista dall’altro lato significa: l’amministrazione del presidente statunitense Joe Biden, impegnata in questa fase in Medio Oriente e preoccupata per le imminenti elezioni, non fa mosse dirette. Ma esercita pressioni dietro le quinte, pur consapevole che un’apertura al Cremlino in questa fase danneggerebbe l’Ucraina e metterebbe ancora pi� in difficolt� Zelensky.
Zaluzhny � un generale amato in Ucraina, l’anno scorso � finito anche lui sulla copertina di Time . Per tutti � l’eroe di Kherson, liberata un anno fa. E quando indica tra le cause dello stallo i ritardi nelle consegne di armi da parte degli alleati, ma anche la sottostima della capacit� di Mosca di supportare le perdite, sta dicendo che non vuole pi� mandare a morire i suoi uomini al fronte senza un paracadute. Il leader ucraino ha risposto all’intervista di Zaluzhny come se si fosse trattato di un attacco personale, tanto da far annusare ad alcuni osservatori aria di golpe. Il vicecapo dell’ufficio del presidente, Ihor Zhovkva, ha accusato Zanuzhny di fare il gioco dei russi, gettando il Paese nel panico. Una reazione scomposta che ha causato ulteriori tensioni, aumentate dai sospetti sull’incidente nel quale, pochi giorni dopo l’uscita dell’articolo, � morto il braccio destro di Zaluzhny.

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Zelensky nel backstage della sua trasmissione satirica “Liga Smeha”: era il 2019
Le ombre dietro al governo

Pi� difficile capire che aria tiri tra gli 007 ucraini e il capo del governo. Secondo Mark Galeotti, esperto di Russia e di intelligence, nonostante il sostegno offerto a Kiev, Stati Uniti e Gran Bretagna oltre a nutrire timori che le operazioni in territorio russo o esterno all’Ucraina esasperino il conflitto con Mosca, non vedono di buon occhio la mancata democratizzazione dell’Sbu, i Servizi interni, considerati troppo autonomi. Non basta evidentemente che Zelensky l’estate scorsa abbia sostituito Ivan Bakanov, suo fedelissimo della prima ora (sono entrambi nati a Kryvyj Rih) al vertice dell’intelligence, piazzando al suo posto Kyrylo Budanov, considerato pi� vicino all’Occidente.
Zelensky appare sempre pi� solo. Durante l’estate, per arginare il calo dei consensi, ha avviato una nuova battaglia contro la corruzione. Tra i licenziamenti pi� clamorosi quello del ministro della Difesa, Oleksy Reznikov, accusato per una fornitura di abbigliamento militare invernale pagata a peso d’oro. Un’altra testa sacrificata probabilmente per accontentare gli alleati occidentali. Reznikov era uomo fedele ad Andry Yermak, consigliere pi� fidato del presidente. Figlio di una donna di origini russe e di un padre di origini ebraiche, Yeramak � sempre stato vicino al presidente senza mai metterlo in ombra. Una buona qualit� per chi lavora con Zelensky. Famoso per aver trasformato un’intera casa di produzione televisiva, lo Studio Kvartal 95, in una classe politica che ha preso il controllo del Paese, Zelensky segue la sua indole da attore e quando qualcuno cerca di rubargli il palcoscenico reagisce.

Il silenzio della vice

Potrebbe essere questo che ha spinto la sua vice Iryna Vereshchuk a non rilasciare pi� interviste. Da donna simbolo nelle primissime ore dell’invasione russa, interpellata da tutta la stampa internazionale, definita la Hillary ucraina, Vereshchuk lavora nell’ombra alla liberazione degli ostaggi. Una lezione ben impressa anche nella mente della first lady Olena Zelensky, rimasta sempre un passo indietro al marito, anche quando i detrattori lo accusavano di tossicodipendenza o di avere una relazione con la sua portavoce. Zelenska � attiva nelle campagne di volontariato e per il rilascio dei bambini ucraini finiti nelle mani dei russi. Parla con la stampa internazionale ed � un simbolo ma sta sempre ben attenta a non causare problemi al marito, mentre difende la privacy e la sicurezza dei figli, tenuti in un posto sicuro.

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Il presidente ucraino con la moglie Olena, conosciuta al liceo e sposata nel 2003
I rivali diretti

La spina pi� grossa nel fianco di Zelensky ora � Oleksii Arestovych. Di origini bielorusse, ha recentemente annunciato di volersi candidare alle prossime elezioni presidenziali, rimandate da Zelensky a data da destinarsi. Questo non prima di dimettersi dalla posizione di consigliere del presidente, in mezzo a una raffica di critiche dopo aver accusato la contraerea ucraina di aver provocato una strage a Dnipro abbattendo un missile sopra un condominio. Narcisista e istrionico, nell’ultimo anno Arestovych � stato sempre pi� esplicito nelle sue critiche a Zelensky, assumendo posizioni che molti in Ucraina considerano filo-russe. E dall’estero dove si trova per una serie di conferenze, compresa l’Italia, suggerisce che gli ucraini riprendano i negoziati con Mosca. Infine, i sondaggi, grattacapo pi� preoccupante. Secondo il Kyiv International Institute of Sociology, la fiducia nel governo � scesa dal 93 per cento a maggio al 73 di ottobre, la stessa percentuale che Zelensky ha ottenuto alle elezioni del 2019, prima di combattere una guerra tenendo testa ad una superpotenza e al suo leader Vladimir Putin. �Dovremmo essere onesti�, ha detto Anton Hrushetsky, il direttore dell’istituto di Kiev, in un’intervista al New York Times . �La gente sta diventando pessimista�. Per Zelensky ora - sottolinea il giornalista ucraino Sergii Rudenko autore di una biografia di Zelensky edita in Italia da Nutrimenti - si pone un dilemma: se cede alle pressioni degli alleati che lo vogliono al tavolo delle trattative perde altro consenso interno. Se invece si discosta dalla linea imposta da Washington rischia di perdere il sostegno di Washington, rimanendo in balia delle vendette interne.

Il prossimo presidente dell’Ucraina, secondo gli osservatori pi� informati tra cui il politologo e blogger Viktor Bobyrenko, sar� Vitaliy Klichko. S�, il campione del mondo di boxe, presente in piazza Maidan durante le proteste nel 2014 (Zelensky invece non c’era), e attuale sindaco di Kiev. Le ragioni che lo rendono papabile sarebbero due: �Per essere presidente ci vuole il consenso degli oligarchi. Ma soprattutto Klichko non � cos� aggressivo in politica come lo era nella boxe. Sa negoziare�. Sar�. Intanto Zelensky dovrebbe avere davanti a s� almeno altri due anni al potere, tanti quanti ne ha trascorsi in guerra. E tutto davvero pu� succedere.

CHI E?

La vita
Volodymyr Zelensky � nato a Kryvyj Rih il 25 gennaio 1978 in una famiglia di origine ebraica madrelingua russa. Si � laureato in Giurisprudenza ma subito ha deciso di entrare nel mondo del cinema, creando una casa di produzione. Da attore � stato protagonista della serie tv Servitore del popolo, nella quale interpretava un professore di liceo che a sorpresa diventa presidente dell’Ucraina. Sposato con Olena Kijaško, conosciuta al liceo, ha due figli, Oleksandra, 19 anni, e Kyrylo, 10 anni.
In politica
Sull’onda del successo della serie, che ha dato vita a un partito, si � candidato alle presidenziali quattro mesi prima del voto, vincendole a sorpresa il 21 aprile 2019 con il 73,2 % dei voti, e battendo il presidente in carica Petro Porošenko. Il 24 febbraio 2022 la Russia ha lanciato l’invasione dell’Ucraina.

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26 novembre 2023 (modifica il 26 novembre 2023 | 20:10)

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