Bonus assunzioni donne e giovani under 36: il governo Meloni non li rinnova per il 2024

Bonus assunzioni donne e giovani under 36: il governo Meloni non li rinnova per il 2024 Bonus assunzioni donne e giovani under 36: il governo Meloni non li rinnova per il 2024

Anno nuovo, nuovi agevolazioni per le assunzioni. Il governo Meloni ha eliminato per il 2024 il bonus donne e giovani under 36, puntando invece sugli incentivi legati al nuovo Reddito di cittadinanza (l’Assegno di inclusione), alla creazione di lavoro al Sud e ai contratti a tempo indeterminato.

Cosa prevedeva il bonus donne

Il bonus donne non rinnovato prevedeva un esonero contributivo al 100%, con un tetto di 8 mila euro, per i datori di lavoro privati che avessero assunto a tempo indeterminato, determinato o che stabilizzano lavoratrici donne in condizioni di svantaggio. Rientravano nella categoria le donne disoccupate da almeno 24 mesi (12 se hanno almeno 50 anni) o che negli ultimi sei mesi non avevano ricevuto una retribuzione stabile e residenti in una regione del Sud dell’Italia. Rientravano nell’agevolazione fiscale anche quelle professioni che registrano una forte disparità occupazione di genere. Come detto, questo incentivo non è stato rinnovato per il 2024 dal governo Meloni.

Quanto valeva il bonus giovani

Anche il bonus giovani under 36 non è stato confermato per il 2024. La manovra prevedeva invece uno sconto sui contributi fino a 8 mila euro per i datori di lavoro che avessero assunto i giovani under 36 e donne. In caso di assunzioni a tempo indeterminato o trasformazione dei contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato, in una data compresa tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2023, l’azienda era esonerata dal versamento del 100% de contributi dovuti fino a un massimo di 8 mila euro e per un periodo massimo di 36 mesi (che diventavano 48 per le regioni del Sud).

Il bonus per i Neet under 30

Sempre riguardo ai giovani, però, resta in vigore il bonus under 30. Si tratta di un’incentivo rivolto alle aziende, inserito nel decreto Lavoro, che agevola le assunzioni di under 30 che non studiano, non lavorano e non sono inseriti in percorsi di formazione: i cosiddetti Neet. I giovani che rientrano in questa categoria sono 1,7 milioni, che rappresentano in Italia il 19% della popolazione fra 15 e 29 anni.

I bonus per Adi e Sfl

Nel 2024 saranno poi attivi gli incentivi legati all’assunzione dei percettori di Assegno di inclusione (Adi) e al Supporto per la formazione e il lavoro (Sfl), gli strumenti che hanno rimpiazzato il reddito di cittadinanza. Il Decreto lavoro prevede l’esonero contributi totale al 100% o al 50% per le assunzioni di percettori di Adi e Sfl. Chi assume a tempo indeterminato ha diritto all’esonero al 100% dei contributi (nel limite massimo di 8.000 euro su base annua), mentre chi assume con contratto a tempo determinato o stagionale ha diritto allo all’esonero al 50% dei contributi (nel limite massimo di 4.000 euro su base annua).

La maxi-deduzione per il tempo indeterminato

Arriva nel 2024 la maxi-deduzione per le assunzioni a tempo indeterminato che attua il principio «Più assumi, meno paghi».Il governo Meloni ha così deciso la deduzione al 120% per le assunzioni tempo indeterminato, che sale al 130% per chi assume madri, under 30, percettori del Reddito di cittadinanza e persone con disabilità. A una condizione: che l’occupazione nell’impresa interessata aumenti effettivamente. La norma stabilisce infatti che la deduzione si applica solo nel caso in cui le nuove assunzioni comportino un aumento del personale rispetto a quello medio del 2023.

Resta la Decontribuzione Sud

La Decontribuzione prevista dal decreto Agosto per il 2020 e poi prorogata prevede che i datori di lavoro privati la cui sede sia situata in regioni svantaggiate (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia ) possano avere un esonero del 30% dei contributi previdenziali (nessun taglio per quelli Inail). Dal 2026 è prevista una riduzione dell’aliquota di esonero. La misura non vale solo per le assunzioni, ma anche per i contratti in essere non vale per il lavoro agricolo e quello domestico. Non c’è un limite individuale di importo all’esonero.

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